Dunque, la confisca per i casi gravi di alcol e per quelli di droga alla guida, funziona. Almeno per ora, a sei mesi dall’entrata in vigore della stretta: non ci sono notizie di paralisi degli uffici giudiziari delle grandi città. E addirittura ho saputo che a Bologna le prime condanne (con patteggiamento) sono arrivate dopo appena un mese e mezzo dall’infrazione. Ma poi i tempi per rendere esecutiva la confisca rallentano, per ragioni di garantismo. Solo che ne fa le spese proprio il condannato, cioè il garantito.
Infatti, i veicoli confiscati a chi è stato condannato quest’estate devono ancora essere messi all’asta: occorre attendere i tempi tecnici affinché la sentenza diventi irrevocabile (in sostanza, bisogna dare al reo il tempo di presentare eventuali ricorsi). Solo che nel frattempo il veicolo resta in un deposito privato convenzionato, il cui conto è proporzionale ai giorni di custodia. E quasi sempre è a carico del condannato, che se non fa ricorso evidentemente preferirebbe accorciare i tempi per chiudere definitivamente la questione, risparmiando sulle spese del deposito.