In autostrada c’è un’auto contromano, ma a Isoradio si salutano gli amici

Ieri non avevo ancora finito di compiacermi con Isoradio, avendo appena scoperto che ora finalmente danno notizie continue anche sulla viabilità ordinaria e i mezzi di trasporto non automobilistici. Poi sono cominciate le partite ed è riemerso il vecchio vizio: trasmettere le radiocronache pari pari da Radiouno, dando pochissimi aggiornamenti e senza nemmeno accompagnarli col segnale d’allarme che l’Rds consentirebbe; così chi – come me – odia il calcio, se vuole sentirli, non può azzerare il volume o passare al Cd, altrimenti li perde. Ma il colmo è arrivato alle 21: in un intervallo della partita, il conduttore di Isoradio ha ripreso la linea, ci ha informati che era alla fine della sua esperienza radiofonica perché sarebbe tornato in tv e per questo ha salutato gli amici, "anche personali", che lo hanno accompagnato alla radio. Solo dopo ha detto che "c’è una notizia importante: un veicolo contromano sull’A14, tra Castel San Pietro e Bologna San Lazzaro".

C’era quasi da dubitare di questa notizia: se davvero ci fosse stato un contromano su un tratto così importante di un’autostrada così importante, ci si sarebbe aspettati un annuncio più tempestivo, al limite del trafelato. E ci si sarebbe aspettato che lo si ripetesse ogni cinque minuti, per informare anche chi prima non era in ascolto (o lo era, ma è stato sopraffatto dalle interferenze che ci sono in quella giungla di frequenze che la politica tollera da trent’anni e che proprio in Emilia-Romagna affliggono Isoradio). Invece, nulla: ancora musica e calcio. Solo pochissimi minuti prima delle 21,30 il conduttore ha annunciato il cessato allarme. Insomma, una turbativa del traffico che poteva costare la vita a qualcuno è stata trattata come una semplice segnalazione di gasolio esaurito in un’area di servizio.

Può anche essere che il gestore autostradale o la Polizia stradale abbiano voluto mettere la sordina alla notizia: è una cosa che periodicamente viene denunciata dai miei colleghi sindacalisti Rai, per convincerci della necessità che tutti quelli che lavorano per diffondere notizie sul traffico abbiano la qualifica di giornalista, in modo da fare verifiche ed approfondimenti autonomi da ciò che viene loro passato da gestori e poliziotti. Vorrei commentare anche questo, ma sarebbe lungo. Nel caso di ieri sera, il nocciolo è un altro: se anche fosse stata messa la sordina, resta il fatto che il conduttore avrebbe dovuto dare la notizia appena ha preso la parola, rimandando di un minuto i saluti agli amici. Non c’è bisogno di essere giornalisti per capire che in questi casi anche un secondo di ritardo può fare la differenza. Basta aver viaggiato, imprecando per quell’ingorgo annunciato un attimo dopo aver oltrepassato lo svincolo che avrebbe consentito di evitarlo oppure per quell’interferenza che ha cancellato giusto quelle dieci parole che ci riguardavano. Verrebbe da chiedersi se i conduttori che ci accompagnano nei nostri viaggi guidino anche loro oppure se quando arrivano dietro la scrivania e il microfono dimentichino tutto il resto.

Il conduttore di ieri sera si è parzialmente riscattato mezz’ora dopo, dando più prontamente la notizia di un altro contromano su un’autostrada importante (la Roma-Napoli). Ma su cose così importanti la tempestività dev’essere uno standard e le notizie vanno ripetute a intervalli brevissimi.