Mi rendo conto che non è un gran modo per farsi voler bene da pedoni e ciclisti, in questo primo post della sezione loro dedicata. Tutti si aspetterebbero un post in loro difesa, visto che sono gli "utenti deboli" della strada, cioè quelli che più facilmente si fanno male sul serio o muoiono in caso d’incidente. E invece comincio con qualche appunto del mio diario di viaggio di un sabato all’Ecorally, su un bel po’ di belle strade del Centro Italia tra Rimini e Roma. Proprio per la loro bellezza e il traffico non eccessivo, sono strade scelte spesso dai ciclisti per le loro sgambate più o meno competitive del sabato. E ho visto che certi loro vizi sono duri a morire.
Premetto che, essendo talvolta anch’io ciclista, quando vedo qualcuno in bici mi viene l’istinto di rispettarlo. Anzi, di più: essendo cardiopatico e meridionale (quindi abituato a buche ed indisciplina degli automobilisti più di un italiano medio), sento la fatica di pedalare molto più della media dei ciclisti che s’incontrano per strada e quindi divento davvero prudentissimo.
Però mi piacerebbe che anche i ciclisti facessero altrettanto. Non tanto per rispetto degli automobilisti, quanto di se stessi, visto che alla fine le conseguenze peggiori le pagano sempre loro. Nonostante questo, ho rivisto i gruppi di ciclisti che sciamano sulle strade strette come se fossero il gruppo compatto del Giro d’Italia, quindi come se gli altri utenti della strada non esistessero. Avevo visto cose del genere nella Bassa padana e sul Garda dieci anni fa e ne traggo la conseguenza che tempo e incidenti sono passati invano. Ho visto ciclisti singoli anche atleticamente prestanti (quindi in grado di seguire traiettorie corrette) zigzagare per la carreggiata e gruppetti di amici che non rinunciavano a conversare, alla faccia della formazione in fila indiana che il Codice della strada imporrebbe loro.
Insomma, comportamenti pericolosi quanto quelli dei motociclisti che, sempre il sabato pomeriggio, si danno appuntamento su quelle strade per farsi delle belle "tirate". Le possibili conseguenze quando queste due forme malintese di sport vengono a contatto potete immaginarle tutti.
Torno a dirlo: tutto questo non giustifica i comportamenti di molti automobilisti verso gli utenti deboli. Ma almeno gli utenti deboli cerchino di non mettersi nei guai e di non mettere nei guai un conducente scrupoloso che li investa senza avere colpa.