Ieri sulle scrivanie di noi giornalisti è passato un comunicato stampa trionfale in cui l’Aci annuncia che nei propri uffici provinciali si può pagare persino col Bancomat (!) e che si conferma così l’efficienza che ha indotto il mitico e arcigno ministro Brunetta a includere l’ente tra le 100 eccellenze della Pubblica amministrazione italiana. In realtà, di eccellenze e progetti ben più mirabolanti sento parlare da quando Brunetta faceva ancora l’economista (ai miei tempi, ho frequentato anch’io il Forum Pa, evento del maggio romano in cui i burocrati si autocelebrano davanti a platee di dipendenti sbadiglianti e plaudenti). Se alla burocrazia italiana basta così poco per vantarsi, si spiega alla perfezione l’incredibile storia di un trentunenne riminese che non ha mai preso la patente, ha sempre guidato e così ha continuato fino a ieri nonostante sia incappato più volte in controlli. Com’è possibile?
Ve lo spiego subito. Il Codice della strada "tollera" che si dimentichi la patente a casa e per questo prevede una multicina e un invito a presentarsi entro un tot di giorni (a discrezione degli agenti) a un posto di polizia a far vedere il documento, dimostrando di averlo effettivamente conseguito. Una procedura arcaica, alla faccia delle eccellenze: chi non ottempera all’invito se la cava con una multa di 370 euro, che non è indifferente ma è il male minore per chi la patente non l’ha mai presa o ne ha subìto la revoca.
Col fatto di Rimini è emerso che basta dichiarare false generalità (indicando il nome di un patentato) per uscirne solo con questa multa: se anche un agente si prendesse la briga di controllare negli archivi elettronici della Motorizzazione che la patente dell’interessato esista davvero, troverebbe che tutto è in regola. Ieri a Rimini l’imbroglio è venuto fuori solo perché uno degli agenti che ha fermato lo "spatentato", sentendosi dire da lui che aveva dimenticato il documento a casa, si è ricordato di aver avuto a che fare tempo fa con quella stessa persona (vantaggi della scarsità di organico della Polstrada!), che gli aveva fornito le stesse giustificazioni. Così è scattato il sospetto e la persona è stata portata in ufficio per verifiche approfondite.
Che c’entra la Pubblica amministrazione che si vanta del nulla? C’entra: attorno al ’96, qualche dirigente diceva di lavorare addirittura a un progetto secondo cui non sarebbe stato neanche più obbligatorio portare la patente con sé. Tutte le pattuglie avrebbero avuto un computer per collegarsi in tempo reale da ogni dove all’archivio della Motorizzazione: bastava che il controllato dicesse nome e cognome perché gli agenti richiamassero sul display i dati della sua patente e la sua foto. Siamo nel 2008: voi avete mai visto una cosa del genere?