Dedicato a chi pensa che tanto in città non succede niente

Pieno centro, traffico, strade strette e parcheggio selvaggio. Che volete che possa succedere se non qualche graffio in manovra? E invece ieri pomeriggio a Bari una bimba di 4 anni è finita in prognosi riservata. Alcol, droga e velocità da capogiro non c’entrano un tubo: sono ancora una volta le "infrazioni della buona gente". Quelle che Lunardi con la "sua" patente a punti avrebbe dovuto sbaragliare e di cui invece non ha mai nemmeno parlato.

Una Matiz con una madre polacca e la figlia di 4 anni rigorosamente senza seggiolino andava sulla corsia preferenziale, forse un po’ troppo forte data la strada (ma comunque stiamo parlando di 50 all’ora o poco più, anche perché in spazi così stretti con una Matiz -ideale per i neopatentati secondo il decreto Bianchi- dove volete andare?); ma qui lo fanno tutti. La Mercedes scura di un distinto 40enne senza assicurazione arriva a un incrocio senza la dovuta prudenza, forse anche passando col rosso; ma anche questo lo fanno tutti, qui (salvo la mancanza di assicurazione, che riguarda "solo" molti). Risultato: un botto sufficiente a mandare la bimba in ospedale in gravi condizioni e a bloccare il traffico in centro per due ore.

Oggi la cosa è sulle cronache di tutti i giornali locali, come un incidente di normale amministrazione. Invece è un’occasione per riflettere tutti sulle furbate che facciamo ogni giorno nel traffico, pensando ci facciano guadagnare chissà quanto tempo e che siano innocue.

  • teresa |

    Sono d’accordo con lei per le- infrazioni della buona gente-
    forse dovremmo fare un distinguo doveroso per quando sono incidenti, incidenti quelli veri: ossia eventi inattesi che a ognuno di noi può capitare, per gli altri: dovremmo iniziare per fare prevenzione, anche qui: -quella vera- a chiamarli con il loro nome appropriato :- reati. Forse non sarebbe poca cosa e potrebbe aiutare alla consapevolezza che ognuno di noi dovrebbe avere quando si mette alla guida.
    La velocità non adeguata in città è una cosa costante, se il limite è 50kmh e viene superato…e non a caso la città è il luogo dove si registrano più feriti e più vite perse.Perchè non pensano e noi non esigiamo di istituire le ZONE 30 e estenderle a tutti i centri? città per le persone e non per le auto ( non sarebbe uno slogan) meno inquinamento,meno rumore e quel maledetto tempo non è che se ne perderebbe molto, tra accellerazioni e rallentamenti… renderebbe il traffico più fluido e forse ce la faremmo.. ad attraversare la strada quando scendiamo dalla macchina e diventiamo pedoni rimanendo incolumi.
    [risponde Maurizio Caprino] Fermo restando che tutto può capitare, io credo che tanti “incidenti della buona gente” (alcuni dei quali sono mortali) siano evitabili educando e informando le persone, che peraltro essendo “buone” dovrebbero recepire i messaggi molto meglio di chi commette “reati” (non sono pochi i casi di persone che guidano ubriachi o drogati anche nei periodi in cui hanno già la patente sospesa).
    Quanto alle “zone 30”, ci andrei piano prima di generalizzare l’idea: le hanno inventate in Paesi con città ricostruite da zero dopo la Seconda guerra mondiale o comunque non devastate dalla speculazione edilizia come le nostre. In molte città del Sud si va già a 30 (quando non si sta fermi per ingorghi) in buona parte del centro abitato, perché le strade sono strettissime e “picchettate” dai veicoli in sosta.

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