Uccisa dal guard-rail ma si dirà che è stato il nonno

La velocità era moderata. La bimba era regolarmente allacciata al suo seggiolino. Ma l’autostrada era la Venezia-Trieste, quella dove l’incidente di Cessalto ha già mostrato che i guard-rail fanno acqua. Ora la bimba è morta e la colpa – stando alle cronache – viene data a un errore o a un malore dell’anziano nonno, che era alla guida e ha fatto finire l’auto in un canale. Ma potrebbe essere anche dei guard-rail. Sì, anche stavolta. Ma nessuno se n’è accorto.

Magari, se proprio questo incidente farà notizia (ma non è più agosto pieno, la politica e l’economia stanno riprendendo i loro soliti ritmi), si punterà l’attenzione sui rinnovi di patente facili, a causa delle solite visite mediche "facili". Tanto più se c’è un anziano di mezzo. Inoltre, si può anche sospettare del seggiolino: le statistiche (estere, ovviamente) dicono che spesso è montato male (ecco perché è stato inventato l’Isofix, semisconosciuto in Italia) e/o che i bimbi vi vengono allacciati male (soprattutto, senza stringere bene le cinture, per paura di far loro male o arrecare fastidio). Tutto vero, per carità.

Ma ricorderei che i canali sono (assieme a pali, alberi e quant’altro) quegli elementi esterni alle carreggiate che per buona norma tecnica vanno protetti con guard-rail. Non ho visto immagini dell’incidente, quindi non so se il guard-rail fosse inadeguato o se non fosse nemmeno stato previsto (cosa non rara). Non so nemmeno se effettivamente essere reindirizzati verso il centro strada avrebbe salvato la vita della bimba. Suggerisco solo una possibile chiave di lettura diversa, che – se verificata – aggiungerebbe ulteriore peso alle colpe di chi ha gestito per anni un’autostrada insicura, nascondendosi dietro il fatto che avere guard-rail sicuri è un obbligo non troppo obbligatorio (paradossi delle norme). Una chiave di lettura basata sul principio del post precedente: visto che gli incidenti succedono, tutti devono fare in modo da limitarne le conseguenze. Allaccia