Il sospetto l’avevo sempre avuto, ma non ero mai riuscito a occuparmene (vi ho scritto più volte che ormai spesso i giornalisti devono stare inchiodati alla scrivania a "produrre pagine", senza poter andare a cercare le notizie o a verificarle). Ora mi fa piacere che i colleghi del Tg2 siano riusciti a dimostrare che il divieto di vendere alcolici dopo le due di notte è piuttosto disatteso sia sul litorale romano sia su quello romagnolo.
E’ bastata una telecamera nascosta per documentare che birra, liquori e cocktail vengono serviti senza complimenti a qualsiasi ora. Proprio come pochi mesi fa avevano accertato i Carabinieri di Gallipoli in alcuni (sette, se la memoria non mi inganna) locali della costa del Basso Salento.
Insomma, in tre zone d’Italia dove di notte c’è gran movimento di giovani il divieto imposto un anno fa dal decreto Bianchi fa quantomeno acqua. Non sono a conoscenza di altre notizie del genere, ma a questo punto non escludo che possano esistere. E comunque non mi stupirebbe affatto se ce ne fossero in futuro: in fondo, si fanno più controlli per strada con l’etilometro che nei locali (anche perché qui più che controlli sarebbero quasi delle indagini in cui la violazione va documentata bene per poter resistere ai vari ricorsi).
Credo quindi che si confermi la mia teoria secondo cui la diminuzione del numero dei morti del sabato sera nell’ultimo anno sia dovuta più al maggior uso dell’etilometro che al divieto di vendere alcolici (si veda il post del 2 luglio, in questa stessa sezione del blog). Ancora una volta, più che la legge in sé, conta la capacità di applicarla davvero. Con buona pace di chi continua a dire che è tutto merito del decreto Bianchi.