Che agli esperti della Ue la velocità non stesse troppo simpatica si era capito da tempo. Oggi, con l’ultimo rapporto dell’Etsc (l’organizzazione internazionale che supporta le scelte comunitarie sulla sicurezza stradale), è arrivata una conferma: secondo il documento, non solo la velocità fa aumentare gli incidenti e la gravità delle loro conseguenze, ma contribuisce anche al riscaldamento globale del pianeta. Sarà proprio così?
Secondo le stime dell’Etsc, un aumento del 5% nelle velocità di percorrenze – a parità di altre condizioni – fa aumentare del 10% gli incidenti con lesioni a persone, del 15% quelli con lesioni gravi e del 20% quelli mortali. Quando ci sono di mezzo i pedoni, sarebbe ancora peggio: chi viene investito a 30 all’ora muore solo nel 5% dei casi, a 50 all’ora si sale al 45% e a 65 all’ora addirittura all’85%. L’Etsc, poi, cita uno studio relativo alla Gran Bretagna nel 2001 per dire che si potrebbero tagliare dell’8% le emissioni di CO2 se i veicoli fossero dotati di sistemi che ripetono a bordo qual è il limite di velocità sul tratto che si sta percorrendo (analogamente a quanto da oltre un decennio accade sui treni più avanzati, anche se le tecnologie sono diverse). Altre stime parlano poi di un risparmio di un milione di tonnellate di CO2 l’anno in Gran Bretagna e di tre in Francia se si facessero rispettare da chiunque tutti i limiti di velocità (le violazioni continuano anche lì nonostante i tanti controlli automatici e si stima che in qualsiasi momento metà dei guidatori europei stia superando i limiti). In germania, se si imponessero i 120 orari su tutta la rete autostradale, le emissioni calerebbero del 10% (del 20% con i 100 all’ora).
Che dire?
Sulle stime che riguardano l’ambiente, non metto becco: è risaputo che la Co2 è direttamente proporzionale ai consumi, che – a parità di veicolo – dipendono dal carico e dalla velocità. Posso solo far notare che però è illusorio pensare di risolvere il problema solo rallentando: quanta CO2 viene emessa negli ingorghi (certo, alcuni dovuti a incidenti magari causati dalla velocità…)? quanta CO2 viene emessa da veicoli inutilmente grandi rispetto alle esigenze di chi li usa?
Sulle stime che riguardano morti e feriti, invece, mi permetto di dubitare. Ammettendo che le statistiche su incidenti e vittime siano affidabili (e non sempre lo sono), il punto è che ci sono ancora Paesi (tra cui l’Italia) in cui non esistono rilevazioni mirate a determinare le velocità effettivamente tenute dai conducenti: non potendo controllare tutti, si tratta di prendersi la briga di definire un campione affidabile (quantomeno per tipo di strada, tipo di utenza, periodi dell’anno e orari), piazzarsi con un misuratore di velocità ed elaborare il tutto. Fino a quando non avremo questi dati, potremo solo dire che rallentare probabilmente fa bene. Ma non sapremo ancora quanto fa bene.