L’appuntamento è per le 10,30 di domenica, all’Hotel Farnese di Parma. Qui i comitati civici sorti ormai a decine nel Centro e nel Nord per contrastare i comportamenti disinvolti di molti Comuni che puntano sull’indisciplina stradale per ricavarne introiti sotto forma di multe. Immagino che si tornerà a parlare di semafori controllati da telecamere su cui il tempo del giallo è stato accorciato, di limiti di velocità troppo bassi e argomenti simili. Avrei qualche suggerimento, per evitare che la manifestazione si trasformi in una sequela di lamentele contro sindaci e assessori o in un festival del cavillo giuridico.
Innanzitutto, metterei da parte i trucchetti di corto respiro. Cioè la ricerca di cavilli giuridici per far annullare i verbali al giudice di pace. Mi riferisco ad argomentazioni come la mancanza di taratura degli apparecchi, la visibilità dei controlli, la necessità del decreto prefettizio per individuare anche le strade dove si possono mettere i semafori con telecamera (questa è l’ultima bufala giuridica, tirata fuori da un ufficio del ministero dell’Interno per togliere dall’imbarazzo una Prefettura che aveva scritto una nota troppo garantista nei confronti dei cittadini senza che ce ne fosse una giustificazione in una norma). Sono tutte cose che possono avere risultati, per carità, ma può arrivarci anche un singolo cittadino che abbia un buon avvocato.
Costituire un comitato, invece, mi pare abbia senso più per andare alla radice dei problemi. E in questo caso credo ci sia un problema su tutti: la trasparenza della Pubblica amministrazione. Infatti, se ci sono Comuni che si sono permessi di imporre limiti di velocità ingiustificatamente bassi o di accorciare i tempi del giallo di quelle poche frazioni di secondo che bastano per multare più persone, è perché le leggi che impongono di rendere pubblici gli atti delle Amministrazioni sono carenti e male applicate. Secondo me, i comitati dovrebbero organizzarsi su due fronti:
– stare addosso ai Comuni per costringerli a pubblicare sui loro siti internet in bella evidenza tutte le delibere e le ordinanze che riguardano la viabilità;ù
– chiedere insistentemente che questi atti siano sufficientemente motivati, se del caso impugnandoli sistematicamente;
– appena si sarà insediato il nuovo Parlamento, portare avanti una proposta di legge che renda obbligatorio pubblicare anche ciò che oggi può essere tenuto nascosto, per esempio i cambi di regolazione dei tempi dei semafori.
Buon lavoro a tutti!