Stanotte due giovani irlandesi sono state falciate da un guidatore romano ubriaco (fradicio, stando alle cronache). Ma stavolta non voglio parlarvi di alcol, giovani che corrono nella notte eccetera: mi sembra che questa tragedia dimostri l’importanza di rispettare le regole, fino a farne diventare una procedura che la nostra mente deve mettere in atto sempre quando siamo per strada. Infatti, lo scontro di stanotte non sembra essere stato solo tra una vettura e due povere ragazze, ma tra due prassi nazionali: quella anglosassone di attraversare sulle strisce pedonali senza quasi guardare (in quei Paesi le strisce sono sacre per tutti i guidatori, tranne quando sono ubriachi) e quella italiana di guidare infischiandosene delle strisce.
Le regole esistono proprio per dare a tutti un criterio di comportamento uniforme. E infatti sono le stesse in tutto il mondo (perlomeno lo sono le regole fondamentali, come il comportamento da tenere sulle strisce). Certo, poi giorno dopo giorno ovunque s’instaurano prassi che bene o male tutta la gente del posto rispetta. Ma, quando arriva qualcuno da fuori, succede il guaio: dal piccolo tamponamento alla tragedia di stanotte.
Badate bene: non possiamo giocare al gioco delle probabilità. Con la globalizzazione, non siamo più in un mondo pieno di frontiere, dove sulle nostre strade c’è solo la nostra gente (senza contare che Roma è da decenni "invasa" da turisti stranieri). Quindi è ben probabile incontrare qualcuno abituato a seguire prassi diverse. Per questo, l’unico modo per minimizzare i danni (se non altro dal punto di vista della responsabilità assicurativa) è il rispetto delle regole. Anche quando a prima vista ci sembrano troppo prudenziali.