"Cammina con gli abbaglianti". Ero appena sceso dall’ufficio in mezzo alla nebbia che sta avvolgendo mezza Italia in questi giorni e ho sentito un ragazzo dare alla sua fidanzata questo consiglio per arrivare più sicura a casa. Consiglio sbagliatissimo. Voglio dirlo con forza, perché di fronte agli incidenti degli ultimi giorni si è letto è sentito qualcosa solo riguardo alla velocità. Che, quando c’è nebbia, pesa tanto sugli incidenti (si veda il post successivo). Ma non è tutto.
Infatti, pesa anche l’uso improprio degli abbaglianti. Che, in mezzo alla nebbia, danno una falsa sensazione di maggiore visibilità. E invece finiscono con l’abbagliare lo stesso conducente che li aziona: la nebbia consiste in un muro di goccioline d’acqua, che tende a "dissolversi" solo a pochi centimetri dal suolo e fa rifrangere la luce, facendola tornare verso chi guida. Gli abbaglianti hanno un fascio alto (quindi si rifrange sulla parte più "compatta" del muro di nebbia) e più intenso degli anabbaglianti (quindi, anche a parità di altezza del fascio, fa tornare più luci verso gli occhi del conducente, causando maggior fastidio).
La maggiore visibilità è solo una sensazione, legata al fatto che si vedono solo alcune volute di vapore in più rispetto a quando si usano i soli anabbaglianti. Ma ciò non influisce sulla possibilità di scorgere persone e oggetti nella nebbia. Per questo, è meglio usare i soli anabbaglianti o – se li si ha e la visibilità è effettivamente ridotta sotto i 50 metri – i fendinebbia. Possono essere utili anche i regolatori di velocità "attivi" che cominciano a diffondersi su alcune auto tedesche di prestigio e sulle Ford: il loro funzionamento si basa su un radar che "vede" senz’altro più del guidatore. Ma non "vede" proprio tutto, soprattutto nelle versioni più semplificate. Datemi un po’ di tempo e ne riparleremo.