Quando si commentano le statistiche degli incidenti stradali, si attribuisce il merito dei miglioramenti in gran parte ad airbag e Abs. Ma ci sono altri dispositivi di sicurezza che, pur funzionando benissimo, attirano poco l’attenzione. Uno di questi è la “valvola 67/01”, studiata per evitare gli scoppi che tanto hanno rovinato l’immagine del Gpl. In Italia è obbligatoria per le installazioni effettuate dal 2001 in poi e i risultati sono evidentissimi: nel 2006 non c’è stato alcun incidente dove ci siano state perdite di Gpl (nel 2001 erano stati 14) o incendio con gas (9 nel 2001). Ed è scoppiato un solo serbatoio, contro i sette del 2001. Sono dati ufficiali forniti dai Vigili del fuoco, ma purtroppo sono venuti fuori in un convegno tenutosi a Roma un mese fa davanti a soli addetti ai lavori. Per fortuna io c’ero e ve lo posso raccontare (solo adesso ho il tempo per farlo).
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che i numeri in assoluto sono bassi e quindi potrebbero essere soggetti a sbalzi. Si potrebbe anche aggiungere che – nonostante ci siano incentivi specifici alle auto a gas da dieci anni – i consumi di Gpl sono in calo, a testimonianza di uno scarso successo di questo tipo di alimentazione (confermato dalla diminuzione dai 70 del 2001 ai 10 del 2006 degli incidenti con presenza di Gpl su cui sono intervenuti i Vigili del fuoco). Ma è significativo che la diminuzione di perdite, scoppi e incendi sia iniziata proprio quando è arrivata la “67/01” e si stia accentuando negli ultimissimi anni, in parallelo con l’uscita dalla circolazione di molte auto con impianto vecchio.
Inoltre, della sicurezza raggiunta dal Gpl è consapevole anche il ministero dell’Interno, che – sulla base dei dati dei Vigili del fuoco – ha tolto i divieti al parcheggio nelle autorimesse interrate (a certe condizioni) e ai distributori self-service (a patto che ci sia comunque un addetto specializzato a vigilare).
Insomma, se il gas non sfonda nonostante i prezzi di gasolio e benzina siano molto alti, forse lo si deve solo alla scarsa informazione sui miglioramenti della sicurezza (e anche dell’affidabilità dei motori nel funzionamento a gas) e alla scarsa brillantezza ai bassi regimi (un male comune ai propulsori che vanno solo a benzina e che continua a determinare la supremazia del diesel sul mercato).