Come leggete sul Sole-24 Ore di oggi, probabilmente avremo una nuova fascia di sanzioni per l’eccesso di velocità, introdotta dal Senato nel pacchetto Bianchi (il disegno di legge che modificherà il Codice della strada appena sarà passato anche alla Camera). Contrariamente alla tendenza prevalente, stavolta non si tratta di un inasprimento. Anzi, a guardare gli atti parlamentari, sembra proprio che i senatori si siano mossi a compassione di chi incappa in un controllo di velocità quando il limite è basso. Infatti, hanno previsto “sconti” per chi va dai 10 ai 25 chilometri orari oltre il consentito. Conducenti che a inizio agosto erano stati presi dentro uno dei tanti giri di vite introdotti dal decreto Bianchi.
Tra l’altro, ieri in Parlamento si è trovato anche l’accordo politico per convertire in legge proprio questo decreto, compresa la parte in cui impone che i controlli di velocità siano visibili. Che sarà anche soggetta a varie interpretazioni (ne parleremo sul Sole-24 Ore di lunedì prossimo), ma certamente farà diminuire di molto le occasioni in cui si può essere colti in fallo.
Probabilmente non finirà qui.
Infatti, a margine del disegno di legge, alcuni senatori hanno presentato ordini del giorni che fanno riaffiorare le polemiche sui controlli vessatori messi in atto da non pochi Comuni, recependo non solo le polemiche di sempre, ma anche quelle degli ultimi mesi: c’è stato chi ha chiesto al Governo di impegnarsi a rivedere tutta la rete stradale bonificandola dai limiti assurdi (cosa necessaria da tempo, ma difficilmente attuabile dalla Pubblica amministrazione che abbiamo, cui manca alcune volte l’organico e altre la capacità e l’onesta intellettuale) e chi ha invitato a introdurre sui semafori un display col conto dei secondi che mancano allo scattare del giallo e del rosso (proposta discutibile, ma indiscutibilmente legata alle polemiche recenti sui tempi del giallo, che in alcuni incroci sarebbero stati accorciati “a tradimento” proprio quando venivano montati apparecchi automatici per punire chi passa col rosso). E c’è stato anche chi saggiamente – preso atto del gran numero di multe “prodotte” dai controlli automatici – ha chiesto più agenti per strada, in modo da vigilare anche sulle infrazioni altrimenti destinate quasi a non essere più punite.
E’ sembrato di tornare indietro di due anni: nell’autunno 2005, fu approvato un emendamento che impediva ai Comuni di fare cassa sulle strade extraurbane che attraversano il loro territorio, limitando i controlli dei vigili urbani ai soli centri abitati. Una soluzione probabilmente eccessiva, che poi fu affossata assieme al decreto legge che avrebbe dovuto contenerla (il “salvapunti” 184/05, decaduto per mancanza di numero legale).
Tutto questo dimostra che c’è sempre qualche parlamentare che, pur di riscuotere applausi, è disposto a un colpo di mano che potrebbe anche pregiudicare la sicurezza stradale (per esempio, perché farebbe diminuire i controlli, che invece restano necessari, data la nostra atavica indisciplina). Se nessuno s’impegnerà a eliminare o ridurre i motivi di malcontento, i parlamentari di questo genere cercheranno sempre il colpo di mano e qualche volta ci riusciranno anche.