Più multe si fanno, più i privati guadagnano. Ora il ministero dice basta, ma…

Da un mesetto, l’ambiente delle Polizie municipali è in subbuglio: il 3 agosto il ministero dei Trasporti ha detto la sua sulla scottante questione del compenso da riconoscere alle aziende che noleggiano apparecchi di controllo ai Comuni (principalmente misuratori di velocità, rilevatori di passaggio a semaforo rosso e di transiti abusivi in zone a traffico limitato e corsie preferenziali). Da più di 10 anni molti dicono che è – se non illegale – immorale o comunque inopportuno remunerarle con una percentuale sulle multe comminate, perché sarebbe un incentivo a tendere agguati ai conducenti, a scapito della prevenzione.
Ora anche il ministero si schiera contro i compensi “a percentuale”. Ma alcuni commentatori non ne condividono le argomentazioni giuridiche. Qui di seguito (cliccate su “Read more”) Alberto Gardina, comandante della Polizia locale di Rho (Milano), esprime una tesi più radicale: quello del ministero è solo un parere, che i Comuni possono tranquillamente disattendere.
Comunque sia, di queste cose risentirete parlare molto presto. Perché, se è vero che con l’attività di controllo si dovrebbe fare soprattutto prevenzione, è altrettanto vero che i costi di quest’attività qualcuno dovrà pur pagarli. E di questi tempi non è certo lo Stato, che anzi continua a tagliare i trasferimenti di risorse ai Comuni. Dunque, il problema resta aperto.

Non cambia nulla, almeno per ora, nell’utilizzo degli strumenti elettronici destinati al rilevamento di infrazioni al codice della strada e relativamente alle modalità di pagamento delle aziende proprietarie delle strumentazioni prese a noleggio dai comuni

Possibile ancora, almeno fino a diversa ed ufficiale disposizione emanata del Ministero dell’Interno e delle Prefetture, noleggiare rilevatori di velocità o di infrazioni relative al superamento di limiti di velocità e semaforo rosso

Ancora fattibile anche destinare una parte degli incassi alle aziende proprietarie dei mezzi citati, ricorrendo al sistema della percentuale sugli introiti delle sanzioni accertate o incassate

Hanno infatti per ora semplice valore di atti interni i pareri negativi in merito espressi dal Dipartimento per i Trasporti terrestri Direzione generale per la Motorizzazione ( Divisione VIII ), rispettivamente del 3 e 10 agosto ultimi scorsi ( u.s ), pubblicati negli scorsi e ben commentati da Giuseppe Carmagnini sul sito webVigilare sulla strada

I due atti, dopo avere fissato nel minimo di tre secondi la durata minima del tempo del segnale giallo negli incroci semaforizzati:

  1. esprimono parere contrario in ordine al noleggio “con percentuale predefinita” sugli introiti contravvenzionali della strumentazione destinata a rilevare le infrazioni al codice della strada;
  2. precisano che la convalida e sottoscrizione dei verbali deve avvenire ad opera degli organi di polizia stradale, al pari di ogni altra operazione che concorra alla formazione dell’atto;
  3. riconoscono la possibilità di esternalizzare il solo sviluppo dei rullini fotografici, previo il l’attribuzione al soggetto privato dell’incarico del trattamento dei dati personali per conto di organo della pubblica amministrazione;
  4. ribadiscono l’incoerenza di dispositivi semaforici regolati sulla velocità dei veicoli, richiamando il codice della strada ed il suo regolamento di attuazione
  5. evidenziano l’impossibilità di riconoscere validità agli accertamenti di infrazione rilevati da impianti o sistemi che rilevino in contemporanea infrazioni per superamento dei limiti di velocità e del passaggio con il “rosso, magari commutando le due infrazioni;
  6. sottolineano che l’”elargizione a terzi” di un parte dei proventi contravvenzionali deve avvenire nel rispetto delle disposizioni dell’articolo 208 del codice della strada, in base a criteri determinati a priori, onde fare ricadere tali somme nella voce “ spese di accertamento”;

Ma su quest’ultimo punto il Dipartimento per i Trasporti Terrestri , opportunamente rimanda a pareri “ di organismi più esperti,” riconoscendo correttamente la propria incompetenza in materia “finanziaria”. quale deve considerarsi la destinazione dei proventi delle sanzionial codice della strada.

Tutti i pareri espressi e in commento hannonatura di atti interni, senza efficacia verso il “pubblico”

Infatti sono indirizzati al Ministero dell’Interno Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale per gli Uffici Territoriali del Governo affinché si arrivi ad una posizione finale destinata destinata ad essere resa pubblica

La risoluzione finale, evidentemente in “gestazione” , dovrà tenere conto del parere di altri organi

Tra questi il Dipartimento della Pubblica Sicurezza Servizi di Polizia Stradale, competente in ordine alla definizione dei criteri procedura per la formazione dei verbali al cds.

Meglio quindi attendere prima di incorrere in inutili allarmismi e rivedere procedure di gara e destinazione dei proventi già in essere.

Fissare alcuni principi potrebbe però essere utile:

  1. le spese per il noleggio delle apparecchiature destinate al rilevamento delle infrazioni al codice della strada è opportuno siano inquadrate nella la voce spese di accertamento per infrazioni al codice della strada;
  2. il noleggio a percentuale delle predette macchine è possibile, ma è opportuno trovi giustificazione in una “motivazione plausibile” legata ad esempio., ad avviso di chi scrive,nella necessità di limitare le spese dell’entein ragione di quanto effettivamente introitato per evitare che la spesa possa essere superiori all’incasso effettivo;
  3. le procedure di “scarto delle immagini” possono avvenire ad opera dell’impresa proprietarie delle macchine ma dietro secondo precise degli organi di polizia stradalee preferibilmente presso i locali dei comandi degli organi di polizia stradale

A proposito del punto 2 operativamente si suggerisce di attivare in un primo periodo gli impianti e valutare le loro “potenzialità sanzionatorie”, onde stabilire un corrispettivo equo per l’operatore privato ed economicamente non penalizzante per l’ente pubblico, facendo proiezioni e valutazioni in ordine ai possibili costi ed incassi

Sarà forse cosi possibile dimostrare, dati alla mano, che noleggiare con percentuale riconosciuta la proprietario delle apparecchiature limita l’esposizione finanziaria dell’ente

Relativamente al punto 3si potrebbe rilevare come le immagini scartate non contribuiscano a formarel’atto finale ( il verbale da notificare) in quanto non destinate ad essere oggetto di contestazione

Così non è detto che un processo di esternalizzaione non sia del tutto possibile

Meglio comunque attendere un parere certo ufficiale e definitivo magari in attesa la Corte di Cassazione dica la sua in merito

  • the president |

    Concordo. Però non paragoniamo situazione pianificate a tavolo da una pubblica amministrazione con la partecipazione di società private che addirittura incassano una percentuale sulle multe elevate con i pretesti presentati dai piu svariati trasgressori. Siamo per la mobilita sicura e il rispetto della legge, anche severa, ma non per le gabelle.
    Se medici e poliziotti dichiarano il falso che siano incriminati, con gli ubriachi al volante occorre il pugno di ferro perchè mettono pericolosamente a rischio a l’altrui sicurezza…
    Gradirei porvi un quesito: abbiamo riscontrato che in un solo giorno l’unico vigile urbano in organico del comune ha emesso 3603 verbali, secondo voi e materialmente possibile?

    [risponde Maurizio Caprino] D’accordo su tutto, anche se giungere a incriminare qualcuno per false dichiarazioni è laborioso. Tanto laborioso che di solito le indagini si fanno per casi gravi (non dico solo per cose tipo i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova, ma quasi).
    Quanto alla possibilità di emettere 3.603 verbali in un giorno, va considerato che a monte occorre esaminare altrettante foto. In teoria, il vigile potrebbe aver esaminato le foto nei giorni precedenti e fatto i verbali al computer in un solo giorno. In teoria…

  • The President |

    Sig. Gardina, mi permetta l’intrusione, avrei molte cose da dirle ma mi limito a rispondere (Brunetti mi scuserà) alla sua proposta.
    Cambieremo il nome del nostro comitato e del ns sito (http://www.nogabelle.org) quando il governo deciderà di fare una legge adeguata che impedisca ai comuni di far cassa con la scusa di interessarsi alla nostra sicurezza stradale.
    Certo noi abbiamo violato un limite (50 kmh) in un rettilineo su una strada regionale (per la quale il limite da cds dovrebbe essere 90km) nella quale la provincia, su sollecitazione dei vari gabellatori (i comuni) ha imposto ben 22 limiti diversi (da 40 a 90 kmh) in 22 km di strada. Come hanno rilevato i funzionari del ministero che hanno eseguito il sopraluogo su ns richiesta l’automobilista doveva adeguare la sua velocità ogni 70 secondi (!!).
    In sei mesi sono stati emessi 15000 verbali, dall’autovelox seminascosto dietro una querce senza contestazione immediata, solo il 6% superava 90 kmh, il 50% non superava 70 kmh, in quel tratto non è mai avvenuto un incidente, abbiamo superato il limite di 50, qualcuno anche per 20 volte, ricevendo 20 verbali dopo 4 mesi e se nel frattempo aveva ammazzato venti persone? dov’era la prevenzione? Non è successo niente perchè la velocita media di quel pensionato, che ne ha ricevuti 20, era appena 65 kmh, una velocità più che sicura…anche se viola un limite, in mezzo ad altri 21.
    Nel caso di un semaforico, a Gallianico per esempio, su un campione di 2000 multe al fotored, uno studio ha evidenziato che per il 37% dei multati il rosso era scattato da non piu di 5 decimi di secondo, che sale al 67% entro il secondo. Tutto senza constestazione immediata.
    Siamo alla ricerca del pelo nell’uovo.
    In Italia tra l’altro non esiste un centro di taratura autorizzato per fotored. Se poi si considera che in gran parte sono gestiti da società private….
    Senza considerare che a quel semaforo non ci sono stati incidenti importanti, cosa si vuol prevenire?
    E’ veramente questa la strada maestra per educare gli automobilisti?
    Oppure si cerca soltanto strumenti e pretesti per far cassa?
    Come cittadini siamo stufi di dover fare i protestatari, dalla pubblica amministrazione onestamente ci aspetteremo qualcosa di meglio.
    A volte sarebbe sufficiente che gli amministratori ascoltassero con maggiore attenzione le proteste dei cittadini, invece generalmente si cerca di affermare il proprio potere con una certa arroganza.
    cordiali saluti
    The President
    Comitato Mobilita Sicura – NO GABELLE

    [risponde Maurizio Caprino] Tutto giusto. Ma con una precisazione: a volte (e nemmeno troppo di rado) il pelo nell’uovo lo cercano i trasgressori. Ho visto presentare (e talvolta anche accogliere) ricorsi incredibili: medici e poliziotti che dichiarano falsamente di essere in emergenza, ubriachi che fanno un incidente e dicono di aver bevuto solo per riprendersi dal sinistro, gente che scarica da internet moduli di ricorso che si basano su motivi prettamente formali e via così. Certo, a volte è una reazione all’eccessivo zelo dei Comuni. Ma a volte è tutta farina del sacco del trasgressore. Ormai questa guerra va avanti da decenni e non si riesce più a distinguere chi abbia cominciato prima.

  • alberto gardina |

    Il signor Brunetti credo abbia ragione quando parla di limiti assurdi
    Costruendo strade larghe e dritte mi chiedo che senso abbia imporre che poi non saranno rispettati
    Sprechiamo asfalto , cemento e soldi e soldi alla fine si chiedono
    Le strade costano e costano i chilometri inutili di cemento in lunghezza ed in larghezza
    Anche li ci sarebbe da andare a vedere cosa bolla sotto..sotto
    In fondo a costruire strade ci si guadagna anche o sbaglio?
    E chi ci guadagna
    Costruire e mantenere strade costa tantissimo, ma si dimentica
    E quelle sono tasse !!
    Eppure si reclamano più strade quando forse occorrerebbe chiuderle e cambiare politica del trasporto
    Il caldo di questi anni e la siccità ci ricorda che dovrebbe cambiare qualcosa nel nostro modo di comportarci
    Ma forse siamo tutti drogati da auto e prima viene la dose di auto poi la vita stessa
    Terribile!!
    Tornando a noi su un punto caro Brunetti non le posso che dare ragione
    Se un pasticcere mi mette una Sant Honoreè sul piatto e mi invita a mangiarla non capisco perchè poi se la prenda con me se seguo il suo consiglio
    Così se mi costruisce una strada larga in centro abitato assurdo tu mi imponga il 50.
    Allo stesso modo chiedermi di usare il mezzo pubblico di superficie se poi non si realizzano corsie preferenziali
    A tale proposito trovo assurdo non si moltiplichino le preferenziali nelle nostre città
    Basterebbe vedere cosa hanno realizzato a Zurigo dove il trasporto pubblico è il più efficiente d’Europa senza una linea di metro
    Tutto corre su preferenziale
    Meno inquinamento, meno stress da traffico, meno multe e più risparmio
    Come vede caro signor Brunetti basta spiegarsi.
    A volte la virtualità uccide le nostre migliori intenzioni
    Solo una modesta proposta le suggerisco
    Se può cambi il titolo del suo sito
    Più che Gabellati mi sembra che le sue siano a volte buone idee e più che protestatari mi sembrate a volte almeno persone con idee da fare valere

  • STEFANO BRUNETTI |

    Mi risulta che la Motorizzazione Civile del Nord est abbia comprato 400 etilometri da dare alle Polizie Municipali chiedendo in cambio soltanto 400-500 controlli l’anno. Solo pochissimi hanno provato a prenderli, e comunque senza utilizzarli. Tant’è che il Direttore della Motorizzazione, Dott. Carmelo Trotta, ha deciso di darli in dotazione alla Polstrada, ai Carabinieri e alla GdF.
    Secondo l’estensore dell’articolo la motivazione è che i soldi delle multe per guida in stato d’ebbrezza non vanno ai Comuni ma allo Stato.
    Quando non si guadagna i Comuni, salvo qualche eccezione, non sono interessati a fare sicurezza.
    Per quanto riguarda l’ammodernamento delle strade non siamo stati capaci di adeguare l’A1 tra Firenze e Bologna e di finire la Salerno/ReggioCalabria…..
    e comunque se esiste una curva pericolosa, un’incrocio pericoloso, un dosso dove spesso avvengono incidenti anche mortali, credo che la soluzione possa solo essere quella di rimuovere il pericolo.
    Per quanto riguarda la contestazione immediata la Legge prevede che in alcuni casi possa essere non fatta (nel caso in cui gli agenti sono impegnati in altro controllo, quando uno viaggia a folle velocità, ecc.). Mi sembra stravolgere la Legge quando si fanno decine di migliaia di multe a chi viaggia a 60 KMH senza fermare nemmeno una trasgressore.

    [risponde Maurizio Caprino] No, la contestazione immediata può essere omessa per qualsiasi motivo: basta che il verbale motivi adeguatamente l’impossibilità di fermare il trasgressore (articolo 201 del Codice della strada). E l’impossibilità può nascere anche dalla conformazione della strada, per esempio se ci sono troppe corsie di marcia (e imbottigliare il traffico una sola per "passarlo al setaccio" creerebbe code notevoli) o se mancano piazzole.

  • STEFANO BRUNETTI |

    Premessa, il nostro caso non riguarda il semaforo rosso, ma è relativo ad un sottolimite di 50 km/h imposto sulla S.R.T 68.
    Il punto invece è questo:
    in Italia abbiamo ancora strade fatte negli anni 60 quando in circolazione c’erano poche auto e la maggior parte dei veicoli in circolazione erano “500” e “Leoncini”.
    La Pubblica Amministrazione, non voglio ricercare le cause, non è stata capace di adeguare le strade alle nuove necessità derivanti dalle mutate esigenze di mobilità che si sono create e perciò tante strade sono pericolose.
    Gli automobilisti non sono però gli artefici di questa situazione, ma sono le vittime.
    Primariamente per la propria incolumità, ma anche per il deterioramento della qualità della vita, per lo stress, per il tempo che perdano a fare code, per i maggiori costi che sostengono per i carburanti, per l’inquinamento atmosferico che subiscano.
    In tanti casi non si cerca di risolvere il problema delle infrastrutture adeguando le strade, no si abbassano i limiti di velocità, talvolta mettendone anche di assurdi.
    A questo punto appariscano i Sindaci gabellatori che nei rettilinei con limite di 50Km/h nascondono autovelox per pizzicare pericolosi pensionati che con la Panda, in terza, vanno a 61 (150 € di multa e 2 punti tolti sulla patente).
    Anzi per fare sicurezza riescano a multare anche chi supera di 0 (scrivo ZERO) il limite di velocità previsto.
    La sicurezza non si fa con gli autovelox messi a vanvera, si fa con l’educazione stradale e la presenza delle pattuglie sulle strade, la sola presenza è già prevenzione, finalizzata a colpire IMMEDIATAMENTE chi realmente è pericoloso.
    Se uno spericolato va a 150 kmh viene sanzionato dall’autovelox e dopo 3 KM investe il Suo pedone a cosa è servita la multa, che gli arriverà a casa tra 150 gg ???? Forse se al posto della macchinetta stampa soldi ci fosse stato una bella pattuglia che provvedeva al ritiro della patente, sequestro del veicolo, ecc. il Suo pedone sarebbe ancora incolume !!!
    E quale efficacia hanno gli autovelox nei confronti di chi guida in stato di ebbrezza o dopo l’uso di sostanze stupefacenti, che causano quasi il 50% dei morti per incidente stradale ???
    Per quanto riguarda il caso da me rappresentato, stia tranquillo abbiamo già fatto l’esposto alla Procura della Repubblica che ha provveduto a sequestrare atti in 16 Comuni. Siamo in attesa degli sviluppi.
    Credo che i Comuni, anziché imparare a ricorrere contro i GDP dovrebbero imparare a rispettare le Leggi e a fare multe “giuste”, e non a fare cassa.
    Concludo dicendo che mi sembra molto discutibile il suo approccio alle problematiche: non mi sembra corretto parlare di “trucchi” nelle gare, mi sembrerebbe più corretto di parlare di “imbrogli” e questo comportamento deve essere censurato da parte di tutti.
    Stefano Brunetti
    http://www.nogabelle.org

    [risponde Maurizio Caprino] Fermo restando che non è materialmente possibile né ecologicamente consigliabile adeguare tutte le strade alla miglior tipologia attuale, osservo che:
    – molti limiti e divieti sono dovuti al proliferare di accessi e fabbricati abusivi ai lati delle strade, per cui c’è colpa anche da parte di chi non ha vigilato su di essi;
    – spesso è davvero impossibile fermare subito i trasgressori, per cui inevitabilmente l’autovelox fa prevenzione solo a partire da quando lo spericolato riceverà il verbale a casa (certo, ciò spesso implica che non si riesca a ritirargli la patente e a decurtargli i punti, ma l’interessato capirà anche che non sempre può andargli così bene);
    – l’Italia ha 8mila Comuni e c’è chi ricorre agli imbrogli e chi invece si preoccupa davvero della sicurezza (anche se non ferma subito i trasgressori e usa solo rilevatori di velocità perché non ha i soldi per comprarsi ANCHE gli etilometri e altri apparecchi per colpire infrazioni diverse dal superamento dei limiti.

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