Sul Sole-24 Ore di oggi do notizia del nuovo decreto interministeriale che attua l’obbligo di rendere visibili i controlli di velocità, come imposto dal decreto Bianchi. Il nuovo provvedimento aggiunge un’ulteriore “perla” alle tante contenute nel decreto. Infatti quest’ultimo, imponendo di presegnalare i controlli di velocità, ha scardinato il principio secondo cui i controlli – per essere efficaci – devono essere visibili solo nei punti effettivamente pericolosi (gli altri vanno fatti a sorpresa, altrimenti la gente “sbracherebbe”). Il decreto interministeriale – seguendo i dettami del decreto Bianchi – aggiunge ora che i cartelli di presegnalazione dei controlli devono essere perfettamente regolamentari e dello stesso colore del resto della segnaletica (quindi, verdi sulle autostrade e blu sulle extraurbane).
Dovete sapere che, tra le migliaia di segnali del genere stratificatisi sulle nostre strade negli ultimi vent’anni, praticamente non ce n’è uno a norma. Ora, quindi, che si fa? Si va avanti con quelli che ci sono, sperando che a nessun avvocato venga in mente di attaccarsi a questo cavillo? Una speranza che sarebbe vana: siamo in Italia. E allora meglio sperare che il decreto Bianchi decada (come sembra molto probabile). E che poi il Parlamento metta un po’ di giudizio…