Ogni anno l’Aci, in collaborazione con alcuni enti omologhi europei, ispeziona alcune gallerie delle strade italiane e dà i voti ai loro parametri di sicurezza. Come abbiamo scritto sul rapporto Sicurezza stradale allegato al Sole-24 Ore del 27 aprile, i risultati sono sempre sconfortanti in rapporto a quelli degli altri Paesi. Per “mantenere la tradizione”, di ritorno dal giro sulla statale jonica (si veda il post del 2 maggio) mi permetto di segnalare un tunnel che probabilmente è a rischio: quello del passo della Limina, sul bordo settentrionale dell’Aspromonte, lungo la superstrada calabrese Jonio-Tirreno. Rientra nell’elenco dei 40 tunnel italiani lunghi più di tremila metri. E ne scrivo per sottolineare che spesso, se solo capissimo bene dove stiamo guidando, probabilmente dimezzeremmo la velocità alla quale viaggiamo.
Va premesso che è impossibile dare un giudizio preciso su una galleria semplicemente percorrendola. Tanto che i tecnici dell’Aci, quando effettuano le ispezioni, si fanno scortare dai tecnici dell’ente proprietario della strada e dalla Polizia stradale. Così riguardo al tunnel della Limina posso solo riferire sensazioni.
Già la strada lungo cui si trova dà poca sicurezza: il traffico non è elevato (l’itinerario è importante perché collega la Locride all’autostrada Salerno-Reggio, ma in Calabria non è frequente trovare congestione viaria) e quindi sono possibili velocità alte e sorpassi azzardati, nonostante le condizioni di asfalto e guard rail e le forti pendenze consiglino prudenza. Motivo in più per stare cauti è la variabilità delle condizioni meteo: nel giro di una ventina di chilometri, si sale dalle spiagge di Rosarno e Gioiosa Jonica alla montagna. Qui si arriva al tunnel del valico: 3.200 metri aperti al traffico nel 1984, dove tutto ha l’aria di essere rimasto agli standard dell’epoca con l’aggravante del degrado. Limitandosi a ciò che si vede, l’illuminazione è scarsa e il fondo stradale rovinato. Il resto, in particolare riguardo alla sicurezza in caso d’incendio, lo lascio all’Aci. Qui voglio solo ricordare che il fuoco ha fatto decine di vittime in strutture ben più controllate come il Monte Bianco e il Frejus e che è in vigore una direttiva europea che fissa nuovi requisiti di sicurezza nei tunnel lunghi oltre 500 metri, ma impone di adeguarli solo entro i prossimi 12 anni.