Alcuni lettori hanno scritto alla mia mail che loro i limiti di velocità vorrebbero anche rispettarli, ma non si spiegano la ragione di prescrizioni particolarmente restrittive e comunque spesso non vedono nemmeno i relativi cartelli. Certo, molti studi dimostrano che la segnaletica in Italia è pessima. Ma alcune precisazioni vanno fatte.
Le limitazioni locali di velocità apparentemente inspiegabili sono spesso dovute a corsie di accelerazione insufficienti, assenza di corsia di emergenza o piazzole di sosta, possibilità di trovare mezzi di soccorso in manovra eccetera. In ogni caso, come ho spiegato in alcuni articoli precedenti, non è raro che la Polizia stradale faccia scattare gli Autovelox a velocità superiori al limite imposto.
Per quanto riguarda il problema della visibilità dei segnali, il Codice della strada e il suo Regolamento di esecuzione impongono di installarli su entrambi i lati della carreggiata, quando essa è a senso unico, e nella maggior parte dei casi questa disposizione viene rispettata dai gestori delle autostrade (salvo scarsa manutenzione delle siepi) e sufficiente a garantire la visibilità. Molto più subdolo il fatto che, per un’interpretazione discutibile che risale a molti anni fa, non si ritiene necessario ripetere i segnali dopole aree di servizio, per cui soprattutto chi riprende la marcia dopo una sosta in queste aree (magari dopo essere appena subentrato alla guida) si immette su un tratto soggetto a limiti di cui nemmeno sospetta l’esistenza.