Sui giornali di oggi campeggiano le statistiche rese note ieri da Autostrade per l’Italia e Polizia stradale sugli effetti dei primi sei mesi “pieni” (fino a fine febbraio) di funzionamento del Tutor, il sistema che su circa 400 km di autostrade controlla anche le velocità medie. Tutti sono soddisfatti perché la riduzione della mortalità su quei tratti ha raggiunto tassi percentuali a due cifre. Ma attenzione: come ho spiegato meno di un mese fa sul Sole del Lunedì commentando i dati al 31 gennaio, sono tassi calcolati su numeri assoluti che (per fortuna) non sono certo alti. Sui tratti più corti, ci possono essere anche due morti, per cui se si passa a uno la riduzione arriva a un iperbolico 50%. E magari è anche una riduzione dovuta al fatto che il veicolo che ha avuto l’incidente mortale aveva un solo conducente a bordo; se il sinistro avesse riguardato un autobus con 60 persone a bordo, si sarebbe per caso potuto dire che il Tutor è stato un fallimento?
Un altro motivo per andare piano con i commenti e attendere un po’ è il fatto che non è noto che cosa è accaduto nei tratti contigui a quelli sorvegliati dal Tutor. Speriamo di no, ma non è da escludere che lì le cose siano addirittura peggiorate, perché gli indisciplinati hanno più possibilità di sfogarsi. Certo, col tempo il Tutor sarà esteso a buona parte della rete. Ma proprio allora verrà al pettine il vero nodo: quello dei tratti di montagna più pericolosi, dove i limiti di velocità variano nel giro di pochi chilometri. Il Tutor è più efficace per sorvegliare tratti di 20-30 km, ma si può usare solo se il limite di velocità non varia, cosa che in montagna appunto non accade. Quindi, inizialmente si rinuncerà al Tutor in montagna (dove di solito è anche più difficile piazzare gli Autovelox). Ma poi ci si accorgerà che quelli saranno diventati i più pericolosi della rete e si deciderà di imporre limiti bassi anche dove non sono necessari, al solo scopo di poter installare il Tutor. Solo il buonsenso dei conducenti può evitare quest’altra restrizione: comportandosi bene oggi sui tratti di montagna, si contribuisce a non creare le condizioni che domani potrebbero portare a un giro di vite eccessivo…