Ma quali risarcimenti all’americana per i consumatori truffati! In Europa il Dieselgate finisce a tarallucci e vino. Almeno a livello delle sanzioni. Per i costruttori (anche se nel lungo termine dovranno accelerare la comunque lunga transizione verso l’elettrico): la Volkswagen sta offrendo come “indennizzo” ai clienti europei coinvolti solo qualche gadget (portachiavi e simili) e un buono sconto da poche decine di euro. Nessun rischio nemmeno per i consumatori che hanno una vettura coinvolta nello scandalo e rifiutano di portarla al richiamo concordato con le autorità tedesche con cui il costruttore conta di chiudere la faccenda, almeno in Europa: di fatto, non c’è alcun obbligo di sottoporre l’auto alle modifiche in officina. Lo si poteva sospettare sin dall’inizio e ora Sicurauto ha trovato la conferma: la Polizia stradale dichiara che in caso di controllo su strada gli agenti non hanno alcuno strumento per fare multe o impedire che l’auto continui a circolare.
La Polizia potrebbe muoversi solo qualora lo decidesse la Motorizzazione, esigendo dal costruttore gli elenchi dettagliati di chi si è presentato al richiamo e chi no. Ma sarebbe operazione complicata e dispendiosa, molto poco in linea con quella voglia generale di dimenticare che ha preso un po’ tutta Europa.
E allora portare l’auto in officina diventa una pura scelta personale. Che si fa o non si fa in base alla propria coscienza ecologica, alla fiducia che si ha nell’efficacia dei correttivi studiati dal costruttore e approvati dalla sua autorità nazionale Kba, alla paura che con le modifiche le prestazioni e/o i consumi peggiorino, alla pigrizia di prendere appuntamento e lasciare la vettura…
Già i richiami normali, che riguardano la sicurezza, non vedono un’adesione massiccia in rapporto al rischio di avere un incidente: prevale proprio la pigrizia. Nel caso di questo anomalo richiamo per questioni d’inquinamento, influisce non solo la scarsa sensibilità al tema: ci sono i dubbi sull’efficacia dell’intervento e sui suoi effetti su prestazioni e consumi. Anche perché se ne leggono di tutti i colori: testate specializzate hanno preso vetture di consumatori e le hanno sottoposte a vari test, con risultati contrastanti e che fanno venire qualche dubbio sulle loro modalità di effettuazione. Così, per esempio, per un Quattroruote che promuove il richiamo su tutta la linea, ci sono i dubbi del Tcs e lo scetticismo aperto di Altroconsumo.