Anche a Roma i primi giorni dei nuovi autovelox portano una valanga di multe: in un pomeriggio sulla via Trionfale, quasi un veicolo su due (tra quelli di cui gli apparecchi sono riusciti a rilevare la velocità, quindi c’è più di qualcuno che è sfuggito) era sopra il limite. Capita sempre così, nonostante i controlli debbano essere sempre presegnalati e visibili. Quindi la vera notizia non sta tanto in questo, quanto nell’annuncio che l’operazione autovelox sarà affiancata da controlli fatti con telecamera su altre infrazioni.
Sembra una svolta epocale, in una città in cui finora farsi multare per una ragione diversa dal divieto di sosta va considerato un colpo di pura sfortuna: lo dimostra il test svolto pochi mesi fa da un giornalista del Messaggero, che in un paio d’ore in giro per la città si è messo a inanellare infrazioni su infrazioni, anche davanti a pattuglie di vigili, ma non è mai stato fermato.
Ma la verità è che nemmeno queste telecamere riusciranno a far molto. Innanzitutto perché non è vero che possano filmare tutte le infrazioni garantendo che arrivi la multa: la maggior parte delle violazioni al Codice della strada va contestata immediatamente al trasgressore, in quanto di fatto i controlli automatici sono consentiti solo su velocità, semafori e accessi nelle Ztl. Per le altre infrazioni, chi non ferma subito il trasgressore deve fornire un valido motivo per spiegare il mancato alt e l’esistenza del filmato può testimoniare che spesso questo valido motivo non c’è. Questo è uno dei motivi per i quali i vigili multano così poco anche chi gli passa davanti in palese violazione del Codice (poi ci sono il fatto di essere occupati in altri servizi, la voglia di lavorare che non sempre abbonda eccetera).
Dunque, se si vuole usare la telecamera, nella maggior parte dei casi occorre poi la contestazione immediata, che fa perdere molto tempo. Durante il quale altre centinaia di guidatori passano impuniti.
Alla fine, le telecamere serviranno soprattutto per la loro funzione di lettura targhe con collegamento alle banche dati su revisioni e assicurazioni: faranno individuare che circola senza aver fatto il controllo obbligatorio del veicolo o senza copertura assicurativa. Qui, invece, c’è da aspettarsi tante multe: nelle prime città dove sono stati fatti controlli del genere, si è scoperto che tanti insospettabili non sono in regola, spinti un po’ dalla crisi e un po’ dalla certezza dell’impunità. Ora che un congegno elettronico può scoprirli in un attimo suggerendo ai vigili chi fermare, la musica cambia. Di parecchio. Tanto che i vigili stessi si sono stupiti delle potenzialità delle telecamere e del fatto che così tanti non siano in regola