Nel caos del traffico di Roma, c’è sempre una novità su cui polemizzare. In queste ore, come spesso accade, è una decisione dei vertici della Polizia municipale: togliere vigili dal presidio degli incroci, per destinarli alla lotta contro la sosta selvaggia.
Per cercare di dare efficacia all’iniziativa, si è deciso di adottare lo Street Control, cioè la telecamera orientabile che riprende i veicoli in divieto di sosta, documentando sia l’infrazione sia l’assenza del trasgressore (elemento che consente di non contestargli immediatamente la violazione). Una scelta che appare sensata: contrariamente ai timori iniziali, nei tre-quattro anni di esperienza fatta in altre città, si è visto che non c’è stata un’ondata di ricorsi.
Però non dimentichiamoci che stavolta siamo a Roma. Questo significa due cose:
– in città operano tanti avvocati quanti nell’intera Francia e di certo sono sempre agguerriti a cercare occasioni di lavoro;
– la sosta selvaggia, di fatto, è stata istituzionalizzata, per supplire alla bancarotta della mobilità di una capitale con una rete di metropolitane ridicola e parcheggi inesistenti, in rapporto ad altre capitali.
Il risultato potrebbe essere un’ondata di polemiche. Che potrebbe convincere il già contestatissimo sindaco, Ignazio Marino, a cambiare idea e mettere nell’armadio le nuove telecamere. Non sarebbe la prima retromarcia delle istituzioni, nella giungla romana.