Clet Abraham ha colpito ancora. L'artista francese che dipinge sui segnali stradali delle città modificandone la grafica non ha ancora capito che così disorienta i guidatori. Ma quel che è peggio è che i gestori delle strade colpite da Abraham gli permettono di farlo e che i media la prendono alla leggera. Così ci tocca leggere un articolo di apprezzamento (anche se sommessamente si precisa che la sua attività è illegale) persino sul giornale telematico dell'Anas.
Ora, fa già impressione che su questa faccenda è scivolata persino Quattroruote, rivista che mantiene bene o male una sua autorevolezza nel terremotato mondo della stampa specializzata. Ma è del tutto inaccettabile che all'Anas non sentano il bisogno di riaffermare che la segnaletica è sacra e va tenuta in condizioni perfette, non fatta taroccare dal primo che passa.
D'altra parte, proprio all'Anas hanno usato i pannelli a messaggio variabile del Gra per pubblicizzare il documentario Sacro Gra. Una conferma che su certe cose che distraggono i guidatori il primo a distrarsi è chi dovrebbe curare che sia tutto a posto. Però questo non passa come superficialità. Passa come amore per la cultura…