Dalla settimana scorsa Autostrade per l’Italia ha iniziato controlli spontanei sui guard-rail di tutta la sua rete. Il tutto, secondo le direttive interne, dovrà concludersi entro fine mese. Difficile non collegare l’operazione con le indagini della Procura di Avellino sulla strage del bus precipitato dal viadotto dell’A16 il 28 luglio, facendo 40 morti: proprio la scorsa settimana si è saputo che i pm hanno incaricato i loro periti di verificare le condizioni delle barriere anche sulla carreggiata opposta a quella dell’incidente del bus per capire se ci siano pericoli di cedimento del guard-rail anche in eventuali futuri incidenti in cui le sollecitazioni su una barriera adeguata (per tipo e montaggio) non superino i limiti per i quali è stata progettata.
Dunque, l’iniziativa di Autostrade per l’Italia sembra prevenire eventuali contestazioni future, anche se è noto che normalmente per i gestori di strada azioni del genere sono rare in quanto viste come ammissioni di colpevolezza per il passato.
Inoltre occorrerà vedere se i controlli volontari saranno sufficienti: sono stati affidati ai reparti che si occupano di asfalti (non ce ne sono di specializzati in barriere) e i tempi stretti potrebbero rendere difficile andare in profondità. Per esempio, molte barriere in calcestruzzo sono fissate con sistemi che per essere controllati richiedono di fatto il loro smontaggio.