Tutor smontato dal giudice? No, sentenza da smontare

Vent'anni fa, quando frequentavo la scuola di giornalismo, m'insegnarono che smentire bufale e leggende metropolitane serve a poco: si possono smentire finché si vuole, ma prima o poi riaffioreranno. Oggi che c'è il web come strumento micidiale per rilanciarle va forse anche peggio. E allora usiamolo per rilanciare anche la smentita. La merita la sentenza del giudice di pace di Casarano (Lecce) che, avendo "smontato" il Tutor, ora campeggia sulla homepage di repubblica.it.


Ovviamente non ce l'ho tanto col mio collega cronista locale, il cui compito è soprattutto intercettare le notizie che sono o sembrano interessanti e non può materialmente avere tutti gli strumenti per commentarle tutte come si deve. Il problema è il giudice, che dovrebbe prima leggere le norme in base alle quali è chiamato a decidere e poi farsi un convincimento. Questo è il tipico esempio, perché il giudice ha annullato un verbale per eccesso di velocità rilevato dal Tutor ritenendo applicabile una tolleranza addirittura del 15% anziché del consueto 5%. Lo stesso errore (non chiedetemi se commesso in buona o cattiva fede) tre anni fa da un suo collega di Viterbo e poi abbondantemente circolato sul web come oro colato, come da copione. Eppure basterebbe leggersi la norma per capire che il 15% di tolleranza si applica ai soli controlli "presuntivi" fatti in base all'orario stampigliato sul biglietto del pedaggio. Controlli introdotti nell'86 dall'allora ministro dei Lavori pubblici Franco Nicolazzi (finito male per tutt'altre ragioni, sempre legate ai lavori pubblici) e di fatto mai attuati (figuriamoci adesso, in tempi di Tutor e Telepass).

Più interessante un altro principio che emerge dalla sentenza di Casarano: in materia di Tutor la competenza può spesso essere del giudice del luogo di residenza del trasgressore. Infatti, visto che la violazione riguarda la velocità media tenuta su un certo tratto, è difficile localizzare il punto esatto dove la violazione si è concretizzata, se l'inizio e la fine del tratto si trovano sotto la giurisdizione di due diversi uffici del gdp (cosa non rara, perché di solito ogni provincia ne ha più di uno). Questa indeterminatezza, secondo il giudice di Casarano, fa scattare la competenza nel luogo di residenza del trasgressore.

Tuttavia, questa è solo una delle possibili interpretazioni. Si potrebbe argomentare anche che sia competente il giudice del luogo dove finisce il tratto su cui è stata accertata l'infrazione: trattandosi di velocità media tenuta su un determinato pezzo di strada, la violazione si concretizza appunto alla fine col passaggio sotto il secondo portale di rilevazione (che ufficializza il tempo di percorrenza su quel tratto), perché sino a quel punto il conducente potrebbe rallentare o in teoria addirittura fermarsi per evitare che eventuali sforamenti fatti nei chilometri precedenti diano poi origine a un'infrazione rilevata. Questa è l'impostazione seguita dai ministeri delle Infrastrutture e dell'Interno ed è stata usata lo scorso inverno per "salvare" il Tutor dalla "regola del chilometro" introdotta dalla riforma del Codice.

  • Matteo Rocchi |

    Io non sono certo un maniaco dei controlli anti velocita’, ma il tutor e’ piu’ un bene che un male a mio avviso: obbliga il traffico ad essere regolare, scongiura i rallentamenti improvvisi da “avvistamento pattuglia” e piu’ o meno indirizza correttamente i veicoli sulla corsie a seconda dell’andatura. Certo alzare il limite a 150 male non farebbe (sulla milano-bologna ad esempio), purtroppo pero’ l’iniziativa e’ lasciata ai concessionari delle varie tratte che per pararsi il didietro non muovono un dito. Peccato.
    Chi invoca un codice stradale senza limiti di velocita’ IN ITALIA e’ un pazzo furioso che non conosce la realta’ delle strade nel nostro paese, non c’e’ la cultura stradale adatta a farlo e temo che mai ci sara’. E per la cronaca nemmeno in Germania viaggiano senza limiti, questo e’ vero solo su alcuni tratti limitati. Per il resto hanno i limiti come noi, la differenza e’ che sono decisi con molto piu’ criterio e pertanto andare “a codice” e’ possibile.
    Qua da noi con il sistema bonus/malus per decidere i limiti basta una riga gialla per terra e abbassano il limite di percorrenza di 20kmh… pazzia

  • Davide Fornaro |

    Ha ragione, Dott. Caprino: per chi si occupa di questi aspetti di “bassa macelleria” giuridica (“bassa” fino a un certo punto, secondo me…) la questione davvero interessante non è quella della taratura, ma quella della competenza territoriale per presentare i ricorsi.
    La problematica si pone – assolutamente uguale – per una violazione completamente diversa: quella del 126-bis comma 2 (omessa comunicazione dei dati del conducente ai fini della decurtazione dei punti dalla patente).
    Risiedo a Genova e vengo “pizzicato” dall’autovelox a Milano (un banale 142 comma 8). La Polstrada di Milano, assieme al verbale, mi invita a comunicare i dati del conducente. Rimango inattivo, non comunico nulla. Arriva un secondo verbale della Polstrada di Milano, di Euro 269 (aggiornamento attuale) per aver omesso la comunicazione.
    Orbene, se voglio ricorrere contro IL SECONDO verbale devo rivolgermi al Prefetto / Giudice di Pace “del luogo dove è stata commessa la violazione”; ma dove è stata commessa una violazione di questo tipo, consistente in un’omissione? Secondo alcuni nella mia casetta genovese, allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo dei 60 giorni utili a comunicare i dati del conducente. Quindi: competenza del Giudice di Pace del luogo di residenza del trasgressore. In tale ultimo senso, abbiamo alcune sentenze di merito (tra cui una – guarda un po’ – del Giudice di Pace di Casarano del 2007). La Cassazione, però, ha assunto già dal 2008 una posizione diversa, decisamente “semplificatoria”, affermando che la competenza territoriale va individuata guardando alla sede dell’organo accertatore – Milano, nell’esempio fatto (e la semplificazione, a mio modestissimo parere, non è un male: non si possono gravare gli illeciti amministrativi di tutte le elaborazioni relative al ‘locus commissi delicti’, che sono invece sacrosante per i reati).
    Credo proprio che lo stesso possa sostenersi relativamente al tutor.

  • mario g. siniscalchi |

    grazie al blogmaster che ha risposto esaustivamente ad un mio precedente commento (che era anche OT, guarda un po’).
    una soluzione per restare nei limiti c’è: smettere di comprare macchine da 150 cavalli in su, che ti scappano di sotto.
    non dimenticherò mai la mia prima volta su una 156 1800cc, quando mi ritrovai a 190 a mia insaputa
    [Risponde Maurizio Caprino] Dipende dall’auto cui si è abituati: all’epoca c’era pure chi trovava che la 156 fosse persino rumorosa. Certo, poteva sempre ingannare, soprattutto in curva: aveva tenuta, stabilità e sterzo molto superiori alla media, tanto da far sembrare di essere quasi in rettilineo. In ogni caso, come si vede, nel caso della 156 non era la potenza a ingannare (anzi, il 1.8 Twin Spark su quell’auto non era tanto brillante).

  • francesco cortese |

    Grazie per non aver pubblicato il mio commento! Sapevo che non l’avreste fatto!
    D’altrocanto, il fatto che siamo in una dittatura, è un dato di fatto.
    Di cosa avete paura, che vi arrestano?
    Non è consentito criticare l’operato cretino dei nostri legislatori?
    Comunque,basta così non meritate che gente come me dedichino a voi la nostra attenzione!
    Questo è il motivo per cui il nostro paese non va avanti.

  • francesco cortese |

    E no,ora basta! E’ diventato davvero impossibile vivere in questo paese. Da che era il paese della libertà, ora siamo davvero, in un quasi stato di “polizia stradale”. Non se ne può più!Ma dico, vi rendete conto che con le auto che ci sono oggi i limiti di velocità previsti dal nostro codice sono addirittura ridicoli? Se vado a 130 (limite attualmente previsto in autostrada), dopo un po’ mi sembra di stare fermo.Oltre che si formano i “trenini”, cioè codazzi di auto che vanno tutte alla stessa andatura; diventa un qualcosa di veramente stressante. A me è capitato di prendere una multa di recente, per addirittura 56 centesimi di km.(non saprei come definire il cosiddetto eccesso); cioè, detratta la tolleranza di non so quanto (per me i conteggi sono arabo), restano 56 cent. di km!E per questa grande violazione dovrei pagare 226 € e rotti? Ma vi sembra giusto,umano e possibile?
    No, i limiti di velocità devono esser rivisti (in più ovviamente,non come vorrebbe qualche lumacone addirittura ridotti)!Io so,fra l’altro che ci sono dei punti in cui si può andare a 150; ma nessuno ovviamente lo dice; vi sembra un atteggiamento corretto? E poi non è certo la velocità il problema principale;se noi pensiamo che già dai tempi dell’allora ministro Ferri (il papà di questa grande c…….ta)gli incidenti erano in diminuzione;quindi perchè fare tutto questo, perchè tutti questi giri di vite? La ragione è una purtroppo;fare in modo che tu ti possa distrarre alla guida e cascarci,così ti spennano;ergo è un modo per far soldi e basta!
    Spero che questo mio sfogo sia seguito, da quello di altre persone; se così facessimo, ti farei vedere, magari organizzando un bel referendum per mettere fuori legge i tutor, che fra l’altro non potrebbero scattare foto, altrimenti la privacy, sempre tanto invocata da tutti che fine fa? Ora nessuno parla? E mi dovete spiegare perchè in germania, in autostrada,. i limiti di velocità non ci sono? Che loro sono più fessi di noi?
    Vi saluto e grazie del tempo chemi avete dedicato.
    Francesco Cortese

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