Seggiolini/2 – Gli esperti consigliano Isofix e schienali contromarcia anche per i bimbi più grandi. Ma i costruttori non ci sentono

L'incidente mortale di Lanciano (si veda il post precedente) può far pensare che i seggiolini per i più piccoli siano pericolosi. Sono quelli dei gruppi 0 (per bimbi fino a 10 chili, anche se è meglio regolarsi in base all'altezza, nel senso che quando la testa del bimbo va oltre lo schienale è bene passare alla categoria superiore) e 0+ (13 chili). E invece, se ci si ricorda di non metterli su un sedile dove c'è un airbag attivato, sono i più sicuri: i bimbi sono avvolti completamente e protetti dallo schienale (ci si siede in senso contrario a quello di marcia). Tanto che da qualche tempo gli esperti dell'Aci e dell'Etsc chiedono che anche quelli del gruppo 1 (9-18 chili, corrispondenti a 3-4 anni).

"Per avere un'idea – mi ha detto Francesco Mazzone, uomo di punta dell'Aci sulla sicurezza -, in caso d'urto frontale il collo di un bambino seduto rivolto in avanti viene piegato da una forza quadrupla rispetto a quella in gioco quando ci si siede all'indietro (valori riferiti a una media di misurazioni fatte su seggiolini dei gruppi 0, 0+ e 1). Non basta: la decelerazione cui è sottoposta la testa si aggira sui 78 g, contro i 47 di una seduta contromarcia".

Ma non presentatevi in un negozio per chiedere un seggiolino gruppo 1 contromarcia: in Europa modelli del genere sono pochissimi e in Italia non si trovano. Eccoli, suddivisi in classi di peso e corredati di anno di lancio sul mercato e prezzo di riferimento:

fino a 18 kg (0/I):
 
HTS BESAFE iZi Kid X1 Isofix  2009  450 Euro

GRACO Duologic II  2008  499 Euro             
BRITAX Fixway  2009  380 Euro             
WAVO G0/1 Isofix 2  2008  266 Euro
             
da 9 a 18 kg (I):
 
RECARO Polaric (Isofix)  2008  290 Euro
             
Da 9 a 36 kg (I/II/III):
 
BRITAX Multi-Tech 3.

In Italia non si trovano per il solito fatto che a noi interessa spendere il meno possibile (salvo dissanguarci per mostrare i nostri bimbi con abitini griffati) e i commercianti temono che un modello costoso resti invenduto per mesi. Va pure detto che, quando si ha a che fare con bimbi che non sono più dei neonati, non è facile né progettare un seggiolino contromarcia (i piedi entrano in conflitto con lo schienale dell'auto) né pretendere che il piccolo accetti una posizione che limita la visuale e lapossibilità di comunicare con gli altri passeggeri (ma ciò spesso viene utilizzato come alibi da genitori poco pazienti nel caricare i figli in auto).

Altra rarità pressoché introvabile in Italia sono i seggiolini Isofix anche nei gruppi 2 (15-25 chili) e 3 (22-36 chili), che accompagnano la crescita fino a 10-12 anni. L'alibi dei costruttori è che qui il bimbo è trattenuto non da cinture specifiche del seggiolino, ma da quelle dell'auto, quindi il seggiolino servirebbe solo per far passare queste cinture all'altezza giusta. "E invece – dice Mazzone – anche in questi casi avere un ancoraggio fermo al corpo vettura è importante, per evitare che nell'urto il seggiolino si sposti, cosa che rischia di far passare la cintura in posizione sbagliata e di sottoporre il corpo del bambino a più flessioni e torsioni".

Altro punto debole è la protezione laterale. Certo, il ruolo principale lo gioca la struttura dell'auto. Ma sono molto pochi i modelli che offrono – anche come optional – gli airbag laterali posteriori (a naso, mi sembra che siano gli stessi di dieci anni fa, spero che sia perchè i test hanno dimostrato che non servono a molto). "In ogni caso – dice Mazzone – sin da marzo 2009 l'Aci ha chiesto di accelerare l'introduzione del crash-test laterale nella procedura di omologazione dei seggiolini".

  • Maurizio Caprino |

    La cosa importante e’ che le due “forchette” del seggiolino s’incastrino bene nell’attacco e questo si vede quando scatta l’indicatore verde nel seggiolino.

  • elena |

    Buongiorno, ho una peugeot 3008 del 2011 sui sedili posteriori c’è la linguetta con scritto ‘isofix’, ma ai piedi del sedili ci sono 2 buchette pertanto mi hanno sconsigliato di prendere dei seggiolini con base isofix.
    E’ vero che questi vani portaoggetti non garantiscono la stabilità di una base isofix?

  • MARIA ELENA GAZZA |

    Buongiorno,
    Stavo leggendo l’articolo. Purtroppo c’è una informazione inesatta. Il seggiolino WAVO G 0/1 ISOFIX è prodotto in Italia e venduto in Italia con il nome FAIR G 0/1 ISOFIX. L’azienda è Italiana e collabora da più di 10 anni con le più importanti case automobilistiche partecipando ai test EURO N’CAP. Il seggiolino può essere utilizzato contromarcia anche per il gruppo 1 con il sisteam ISOFIX. E’ uno dei migliori che esiste sul mercato. Purtroppo è il mercato italiano che non recepisce l’importanza di un seggiolino ISOFIX contromarcia (qui si pensa solo al colore, al prezzo ed alla marca). Se uno pensa che comprare un seggiolino a 50 euro al supermercato sia sufficiente vuol dire non considerare completamente il problema sicurezza del trasporto dei bambini in auto. Considerando poi il fatto che si spendono 50 euro per comprare dei vestitini che durano 2/3 mesi. Un seggiolino che costa 300/400 euro dura in media 3 anni.

  • Pisione (ex claudio) |

    Caro Caprino
    tenendo conto degli stipendi in Italia, non mi stupisco se dei seggiolini da 4/500 euro rimangono sugli scaffali.Forse all’estero costano meno (basta vedere quanto costava il latte in polvere…)
    Poi è chiaro che preferisco spendere 500 euro per un seggiolino piuttosto che per un paio di scarpe griffate.

  • Ivan |

    ma in questo settore chi sono i periti più affidabili? c’è una loro associazione di categoria o un modo per contattarne uno esperto di airbag? grazie.
    [risponde Maurizio Caprino] Che io sappia, c’è un’associazione di categoria dei periti che ricostruiscono gli incidenti (Aicis), all’interno della quale non è detto che tutti abbiano le competenze specifiche in materia di airbag. L’ideale è quindi poter contare su un tecnico che ha potuto formarsi presso una casa automobilistica (un ex-capofficina, per esempio).
    Ci sono poi organizzazioni tecniche specializzate come Dekra e Tuv.

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