"Le microcar sono sicure: ci mettiamo persino gli airbag e facciamo crash-test che nessuna norma ci obbliga a effettuare. Si parla troppo, forse perché i nostri prodotti costano e quindi sono divenuti status symbol dei figli di papà, antipatici a molti". Si difendono così i costruttori, "processati" sui giornali di oggi dopo gli incidenti romani degli ultimi giorni, che hanno riproposto il tema per l'ennesima volta. Non dicono il falso, ma occorre guardarci bene dentro.
Innanzitutto, è facile dire che una microcar è sicura: i requisiti di sicurezza, stabiliti a livello Ue, sono inadeguati, tanto che i quadricicli leggeri (nome delle microcar in burocratese) sono equiparati ai ciclomotori (sì, ai motorini). Norme di altri tempi, cioè di prima che diventassero veicoli di una certa diffusione. Lo hanno capito i costruttori stessi, che ora offrono telai rinforzati e airbag. Ma non potrà mai essere abbastanza: se vai a sbattere contro un altro veicolo, molto conta il peso. E, oggi che pure un'utilitaria supera facilmente la tonnellata e una Suv pesa più di una Croma blindata di vent'anni fa, non c'è molto da fare.
C'è poi un rischio subdolo, che deriva proprio dalla protezione maggiore rispetto a una due ruote: la percezione del mondo esterno è più ovattata. Veder scorrere l'asfalto sotto i piedi dà meglio la sensazione della velocità e sentire i rumori circostanti, specie agli incroci, induce alla necessaria prudenza che nasce quando si sa di avere vicino altri veicoli. Su questi punti ci sarebbe invece molto da fare: rendere obbligatoria la prova pratica prima di distribuire patentini a destra e a manca come oggi. L'alternativa è fare corsi pratici facoltativi, ma giusto l'altro giorno vi spiegavo che la gente se ne frega (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/04/i-corsi-pratici-per-motorini-le-buone-autoscuole-che-restano-deserte-e-il-mercato-delle-patenti.html): "meglio" spendere 10mila euro per regalare la microcar che aggiungerne 200 per un "noioso" corso.
Infine, ricordo che spesso le microcar sono guidate da anziani, che hanno perso la patente (spesso per mancanza di requisiti psico-fisici, dovuta all'età). Si dirà che ora il patentino devono averlo anche i maggiorenni, che devono dimostrare di avere gli stessi requisiti. Peccato che dal 2005 fino al 15 settembre 2009 ci sia stato un regime transitorio, in cui il certificato della Asl (ammesso che fosse il frutto di una visita scrupolosa, il che non di rado non è) poteva essere sostituito da una generica attestazione del medico di famiglia sul fatto che l'interessato non soffra di malattie "ostative" alla guida..