Come passare col rosso e non farsi multare dagli apparecchi automatici

Stamattina Paoblog si stupisce perché vede gente passare col rosso senza che i flash degli apparecchi di controllo scattino (http://paoblog.wordpress.com/2010/03/17/semaforo-rosso-t-red-e-compagnia-bella/). Il problema non è solo dei due incroci milanesi da cui passa lui: come ho spiegato in maniera sfumata in altro post, gli apparecchi sono fatti in modo tale da non scattare quando si oltrepassa la striscia di arresto a velocità bassissima. Andando a memoria, si va dai 12 ai 20 chilometri orari. Si è preferito così per una forma di garantismo: chi non riesce a fermarsi a tempo ma è comunque in fase di frenata viene risparmiato, anche se dovesse decidere di riaccelerare dopo la striscia per sgombrare l'incrocio.


Mi rendo perfettamente conto che ciò non azzera la possibilità che qualche incolpevole venga multato, anche perché so di casi in cui gli impianti non funzionavano secondo la soglia di velocità prevista. Ma so pure che qualcuno conosce questo punto debole del sistema e passa col rosso, tra l'altro con la falsa convinzione attraversare l'incrocio in sicurezza perché "tanto vado piano e se c'è un problema me ne accorgo e mi fermo". Così come so che gli apparecchi senza telecamera sono la gioia dei furbi che si accodano a chi passa col rosso per primo, perché la loro fotocamera segue solo il primo e finché non gli scatta la seconda immagine (quella di quando si trova al centro dell'incrocio) non può "occuparsi" di altri.

Tutto questo per dire due cose:

1. non esisterà mai (è fisicamente impossibile, a prescindere da eventuali utilizzi sbagliati o fraudolenti) un apparecchio infallibile, in grado di beccare tutti i furbi e risparmiare gli onesti;

2. non è vero che, quando si sono omologati gli apparecchi, non ci si sia posti il problema del garantismo (anche se i fatti successivi dimostrano che probabilmente ci volesse un maggiore rigore).

  • giancar |

    revocare le vecchie omologazioni ?
    Certo se i nuovi apparecchi sono più sicuri e più garantisti nei confronti dell’utenza.
    Però, allora, bisogna dare ragione a quei comuni che non volendo rischiare i soldi della collettività si sono adoperati in passato per noleggiare gli apparecchi di rilievo magari con il meccanismo del pagamento ad un tot a rilievo.
    La cosa non mi entusiasma ma se mettiamo sul piatto il rischio di vedersi rendere inutilizzabile un apparecchio, oltremodo costoso e appena comprato la soluzione non è male.
    L’importante è non farlo sapere ai “sapienti” dei comitati dei contravventori che in passato con le loro denunce hanno messo nei guai tanti onesti ed oculati funzionari.
    A loro evidentemente non interessa salvaguardare le risorse della collettività, basta che i contravventori la facciano franca magari con le loro pagate consulenze ai GdP.

  • ENRICO |

    Riguardo la questione del “Velomatic 512”, nella speranza di non risultare tedioso, ribadisco che la prescrizione prevede che “l’utilizzo avvenga solo in condizioni che vanno dal PIENO SOLE ALLA PENOMBRA DEL TRAMONTO” e quindi mi chiedo innanzitutto come si possa oggettivamente stabilire questa condizione “tecnica” per una postazione fissa automatica.
    Vero che il Velomatic 512 non funziona quando è buio ma è anche vero che quando diminuisce la luminosità sotto una determinata soglia, ovvero quando avvengono improvvise variazioni di luminosità, come ad esempio accade nei viali alberati, la suddetta apparecchiatura inizia ha funzionare non correttamente. Mi chiedo quindi come sia possibile omologare uno strumento per il funzionamento in modalità automatica che funziona solo con condizioni di luce ottimali quando invece per assicurare la necessaria sicurezza stradale, è ovvio che dovrebbe essere garantito il controllo proprio in condizioni di luce scarsa e di visibilità ridotta.
    Per quanto riguarda la revisione o l’eventuale revoca delle “vecchie” omologazioni, concordo con Lei Caprino ma come ho dimostrato, nonostante l’evoluzione tecnologica avvenuta in questi anni, al Ministero competente ed al C.S.LL.PP. non se la sentono di negare nemmeno le nuove omologazioni/estensioni ad apparecchiature omologate per la prima volta oltre 20 anni fa come appunto nel caso del Velomatic 512 e quindi come può pensare che abbiano il coraggio per mettere anche solo in discussione quelle “vecchie”?
    Le rammento in proposito che la “Direttiva Maroni” di fatto vieta la rilevazione frontale della velocità, in modalità automatica, delle violazioni al C.d.S. ma le omologazioni del Traffiphot III-SR, del Red&Speed, del T-RedSpeed, del Multaradar S580, ecc. non riportano alcuna prescrizione in proposito e nonostante la direttiva di cui sopra sia stata emanata nell’agosto del 2009, nessuno ha pensato di provvedere in proposito. Prima di valutare se revocare alcune omologazioni vanno revocati dall’incarico quelli che in questi anni non hanno saputo o non hanno voluto fare il loro lavoro.

  • giancar |

    è lo scotto che si deve pagare utilizzando apparecchi che hanno bisogno di spire affogate nell’asfalto.
    Il rilievo consisterà solo in due foto, la prima mentre l’auto varca la linea di arresto con luce rossa accesa, la seconda quando è appena più avanti.
    Il sistema non è così sofisticato come il t-red che fa il filmato dell’attraversamento.
    Funzionando in automatico, senza agente presente, non si potrà accertare agevolmente se il veicolo è incolonnato se è preceduto da un veicolo ingombrante che gli gli occulta la visibilità se è seguito da un veicolo veloce che rischia di tamponarlo.
    E allora l’omologazione prescrive che se il mezzo è lento si presume che va incolonnato e non gli si può fare la sanzione.
    Questo vale anche se il veicolo sopraggiunge a 100 orari e poi rallenta a 10 attraversando l’incrocio.
    I sistemi di rilievo sono stati sempre garantisti e a favore del contravventore checchè ne dicono i vari sapienti dei comitati.
    ALTRO CHE FARE CASSA !!!
    [Risponde Maurizio Caprino] Però i tempi e la tecnologia sono cambiati rispetto al 2004, quando si fecero le prime omologazioni per il funzionamento automatico. Non sarebbe il caso di riflettere se revocarle, pur affrontando i costi che ciò comporta per i Comuni che dovrebbero sostituire gli apparecchi??

  • ENRICO |

    Certo, del resto se il conducente di un veicolo che si trova ad oltrepassare la linea di arresto a velocità ridotta, proprio al fine di verificare che non sopraggiungano altri veicoli dalla direzione opposta, prima di riaccelerare ed attraversare l’intersezione con il semaforo rosso (rosso pieno), non dovrà mica essere sanzionato?! Del pari, nemmeno devono essere sanzionati ovviamente i veicoli, a volte anche 2 e persino 3 o 4 che si accodato, costituendo quello che in gergo è chiamato “trenino”, a quello che per primo commette l’infrazione ed aziona il dispositivo fotografico che appunto non è in grado di riprendere altre infrazioni per tutto il tempo necessario (circa 1,5″)a far si che il suddetto veicolo giunga circa al centro dell’intersezione controllata e quindi venga acquisito il secondo fotogramma?!Ma no perchè sanzionarli non importa se hanno creato un pericolo certamente maggiore rispetto al primo veicolo transitato?!Sembrerà probabilmente paradossale ma la maggior parte dei dispositivi omologati, come ha rilevato correttamente il Dott. Caprino, funzionano proprio così e ciò nonostante siano debitamente omologati, ovviamente sempre rispetto alle caratteristiche minime previste dal Voto n. 21/2004 del C.S.LL.PP. E si, nessuno si è preso la briga di verificare preventivamente quali dovessero essere realmente le caratteristiche minime possedute dai sistemi che poi sarebbero risultati debitamente omologati per il funzionamento senza la presenza degli operatori di polizia, ovvero chi lo ha fatto forse è stato un pochino frettoloso o forse mi sbaglio?
    Il T-RED era l’unico sistema che sulla carta forniva quelle garanzie che razionalmente possono considerarsi quelle minime necessarie sia per l’utente della strada che per l’organo accertatore ma è stato oggetto di varie problematiche di diversa natura. Altri dispositivi tutt’oggi vengono utilizzati pur essendo carenti di quelle che appunto razionalmente appaiono come i requisiti minimi di cui dovrebbero essere dotate le suddette apparecchiature ma probabilmente al C.S.LL.PP. ed al Ministero competente, come già detto, avevano ed hanno cose più importanti da fare.
    Caprino la prego si ravveda ed apra gli occhi perchè ormai siamo arrivati alle comiche. Prendiamo ad esempio la recente estensione di omologazione per il funzionamento in modalità automatica del Velomatic 512 che prevede che lo strumento sia omologato per funzionare in modalità automatica a patto che “il suo utilizzo avvenga solo in condizioni che vanno dal pieno sole alla penombra del tramonto”..omissis. Ma come si è possibile stabilire quali siano esattamente tali condizioni? Ma come si può omologare un sistema per il funzionamento in modalità automatica con queste prescrizioni? La risposta a questi quesiti e sempre la stessa..
    [risponde Maurizio Caprino] Però per il Velomatic è semplicissimo: l’apparecchio non funziona, perché essendo ottico ha bisogno di luce. Quindi le condizioni le stabilisce lui, autonomamente. In pratica, penso fosse addirittura superfluo inserire la prescrizione di uso solo diurno, visto che quello notturno è fisicamente impossibile (a meno di inserire i sensori capacitivi optional e che comunque mi risulta non usi nessuno).
    In ogni caso, non ho scritto che le omologazioni sono perfette.

  Post Precedente
Post Successivo