Tra due weekend la rievocazione storica della Mille Miglia torna in strada. Sarà la prima volta dopo l'incidente dell'anno scorso. Dunque, un banco di prova per capire se anche la rievocazione rischia di fare la fine della corsa originaria, bellissima perché fatta tutta su strada ma proprio per questo troppo pericolosa. Tanto che fu soppressa dopo l'incidente del 1957 alla Ferrari di Alfonso de Portago ed Edmund Nelson, che sul rettilineo di Guidizzolo (Mantova) costò la vita ai due concorrenti e a nove spettatori.
Auguriamoci che vada tutto bene. Anche perché in una rievocazione storica un incidente grave sarebbe molto stupido: non stiamo parlando di bolidi impegnati ben oltre i 200 all'ora, come invece accadeva alla Mille Miglia "vera". Certo, anche in una gara di regolarità si può essere costretti a superare i limiti di velocità (non siamo ipocriti), ma una corsa di velocità è ben altra cosa.
E allora diventa fondamentale catechizzare a dovere i guidatori. Divertirsi va bene, derapare – se lo si sa davvero fare – anche. Ma non nei centri storici, come accaduto l'anno scorso in piena Modena. Perché c'è gente, tanta gente. E le strade sono strette. Inoltre, come ben sa chi con le derapate ha confidenza, in luoghi così c'è più probabilità di trovare una superficie più liscia o sporca del normale, che, a parità di gas dato con l'acceleratore, trasforma una sbandata controllata (da un magistrale controsterzo) in un'ingloriosa e pericolosa uscita di strada.
Non è questione di migliorare il servizio d'ordine: quando ci sono tanta gente e tante macchine, è impossibile controllare tutto e tutti. E infatti, testimoni oculari dei fatti dell'anno scorso riferiscono che il servizio d'ordine era encomiabile. Dunque, tutto sta alla testa dei guidatori. Come ricorda il promemoria agli organizzatori scritto da quel testimone. Ve lo riporto qui sotto.
Buongiorno,
sono un appassionato spettatore della Mille Miglia e vivo a Modena. Vi
scrivo in merito agli aspetti di sicurezza che lo scorso anno, purtroppo
per questa stupenda manifestazione, si sono rivelati nella loro caducità
e transitorietà, nemmeno dovuti, forse, a vostra responsabilità, quanto
piuttosto all'imperizia di sedicenti piloti al volante di bolidi antichi
e moderni che hanno purtroppo causato un grave incidente a Mirandola e
rischiato altri incidenti in mia presenza a Modena.
Lo scorso anno, al sabato pomeriggio, mi trovavo all'angolo tra Corso
Canalgrande e Via dell'Accademia, in compagnia di una nutrita folla.
Molte delle Ferrari moderne che transitarono all'inizio della sfilata,
probabilmente per esaltare il pubblico o semplicemente per voler
dimostrare le loro eccelse qualità di piloti (leggasi: fare gli
"sboroni"), affrontarono quella curva troppo "allegramente". Ricordo
perfettamente almeno 3 vetture che hanno rischiato di sbattere contro il
palazzo delle scuderie dell'Accademia ed altrettante che, invece,
affrontarono la curva con perizia e capacità di guida non comuni,
certamente, ma sbandando vistosamente con il posteriore.
Sebbene il servizio di sicurezza tentasse con tutti i mezzi, anche
urlando e sbraitando, di dissuadere i passanti a transitare sul
marciapiede del lato opposto della via, ci furono molte persone, anche
con carrozzine e passeggini e di cui non fregava nulla della Mille
Miglia, che passarono sul lato della strada da mettere in sicurezza.
Ricordo anche qualche battibecco tra l'addetto alla sicurezza e i
passanti, poiché giustamente l'addetto alla sicurezza ammoniva del
pericolo e i passanti non capivano la veemenza di quelle urla e quindi
alcuni si misero a discutere e a controbattere. Fatevelo dire dal
signore anziano che faceva la sicurezza, con tanto di casacca.
In altre parole, il mio invito per quest'anno, oltre a predisporre la
sicurezza come sempre, è quello di istruire coscienziosamente i "piloti"
della pericolosità di certe manovre nei centri storici, anche se
sicuramente fa molto "figo" fare la sbandatina in centro a Modena con
una Ferrari nuova fiammante alla Mille Miglia. Sono certo che nessuno
vuole una ripetizione dell'incidente di Guidizzolo del 1957. Lo scorso
anno a Mirandola ci siamo andati vicini. Fate il possibile per evitare
possibili stragi, in primo luogo istruendo adeguatamente i "piloti".
Cordiali saluti
Fabrizio Gabrielli
Modena