L'altro ieri la Giunta comunale di Milano ha varato il Pum (Piano urbano della mobilità). Sembra una notiziola da nulla: sono decenni che nelle nostre città vanno e vengono piani di tutti i tipi, ma la congestione ci attanaglia sempre. Inoltre, occorrerà che il Pum venga approvato dal Consiglio e non si prevedono certo tempi rapidi: il traffico è sempre terreno di scontro politico, specialmente a Milano e con in vista elezioni regionali e nazionali. Però il varo del Pum potrebbe essere fondamentale per una partita che invece va sempre in prima pagina: quella dell'Area C.
Infatti, non è un caso se la Giunta ha approntato il Piano questa settimana, che è quella precedente alla decisione di merito del Tar Lombardia sul ricorso del garagista del centro che vorrebbe far saltare l'ingresso a pagamento in quella zona. Ecco perché.
La questione è che il Tar è sembrato piuttosto sensibile all'assenza di pianificazione di traffico e mobilità a Milano: gli strumenti (come il Piano generale del traffico) ci sono anche, ma sono scaduti e non sono stati prorogati né variati. Secondo il Codice della strada, decisioni strutturali come quella dell'Area C possono essere prese solo quando ci sono strumenti di pianificazione regolarmente in vigore. Per questo i giudici amministrativi avevano scritto un inciso per sottolinearne l'assenza, nell'ordinanza di luglio che aveva sospeso la validità dell'Area C in attesa della decisione di merito.
Quell'inciso serviva proprio a dire che la mancanza dei piani rendeva concreta la possibilità che il garagista ricorrente avesse ragione e così, per evitargli ulteriori danni ingiusti, l'ordinanza disponeva la sospensione dell'Area C. Il Comune l'ha poi ripristinata dal 17 settembre con alcune modifiche, ma c'era il timore che il Tar continuasse a bocciare tutto proprio perché mancavano i piani. Col varo del Pum, la Giunta manda un segnale preciso ai giudici: "Stiamo lavorando per tappare i buchi e la pianificazione che abbiamo portato in Consiglio comunale è coerente con l'istituzione dell'Area C, quindi il quadro si sta ricostruendo e si può ritenere che tutto stia rientrando nella piena regolarità formale".
Non ci resta che vedere che cosa ne pensarà il Tar la settimana prossima.