In Campania molti ieri si sono chiesti se sia possibile che la cintura di sicurezza possa uccidere anziché salvare la vita: ha destato scalpore la morte di uno stimato poliziotto al quale pare che la cintura abbia reciso la carotide. La risposta è che, sì, a volte la cintura può uccidere. Ma può anche capitare perché viene indossata male e/o in urti che sarebbero letali anche per chi non la indossasse.
Nessun clamore è giustificato, dunque.
Nel caso del poliziotto, può essere che si sia accasciato per un malore e che il movimento abbia portato la cintura in corrispondenza del collo. Così, quando l’auto ormai priva di controllo ha finito la sua corsa contro un ostacolo, la cintura ha esercitato la sua pressione su una parte del corpo debole.
Per quel che si vede in giro, può anche accadere che qualcuno viaggi con la cintura sul collo, ignaro del fatto che è come andare in giro con una pistola puntata, pronta a sparare in caso d’incidente: quasi nessuno è abituato a usare le regolazioni in altezza delle cinture anteriori (che anche per questo stanno sparendo dalle dotazioni di serie delle auto, sostituite da una sagomatura della fessura del rivestimento del montante B in corrispondenza dell’uscita del nastro da esso, in modo da assecondare la forma del corpo del passeggero) e degli appoggiatesta.
Si può morire anche quando a causa della cintura che non si slaccia si resta imprigionati nell’abitacolo di un’auto che si sta incendiando o è caduta in acqua. Ma a volte in questi casi senza la cintura si potrebbero urtare il volante o altre parti dell’abitacolo, perdendo conoscenza per il colpo. Quindi non si riuscirebbe comunque ad allontanarsi dall’auto.