Se avete un’Audi V6 TDI e il costruttore vi ha inviato una lettera di richiamo per ridurre le emissioni dopo il dieselgate, segnatevi l’ultima frase del lancio Ansa che riporto sotto: dice chiaro e tondo che il software aggiornato non vi darà problemi. Quello che non dice con la stessa chiarezza, ma si capisce comunque, è che quei problemi sono gli stessi che ci sono stati su altre vetture del gruppo Volkswagen sottoposte a richiami a causa del dieselgate. Quindi la rassicurazione che ha dato l’Audi venerdì scorso è molto impegnativa e potrete usarla se qualcosa andrà storto. Peraltro, se andasse male, non dovrebbe essere difficile ottenere di tornare al vecchio software come invece stanno sperimentando gli automobilisti che hanno avuti problemi con gli altri modelli: l’Audi dice chiaramente che il richiamo è volontario, quindi il costruttore non ritiene di avere l’obbligo – nei confronti delle autorità tedesche che hanno rilasciato l’omologazione per le sue vetture – di mantenere il nuovo software anche sulle auto di chi se ne lamenta.
(ANSA) – ROMA, 6 LUG – Nessuna irregolarità nella nuova famiglia dei motori Audi V6 TDI di terza generazione: lo sottolinea un comunicato ufficiale della Casa dei Quattro Anelli, che specifica come, alla conclusione delle analisi tecniche interne dell’intera gamma dei motori V6 TDI, l’azienda abbia trasmesso oggi i risultati alla KBA, l’Autorità federale tedesca per il trasporto automobilistico. I dettagli saranno discussi nelle prossime settimane. ”Le indagini sono state più complesse del previsto” ha detto Bernd Martens Audi responsabile degli acquisti di Audi che è a capo della task force interna a cui è stato affidato il compito di affrontare la crisi del diesel.”Per ogni singolo motore diesel – ha spiegato Martens – abbiamo dovuto approfondire i codici del software e poter così esaminare anche le aree periferiche della mappatura. Per condurre questa analisi in modo esauriente, i nostri colleghi dello sviluppo dei motori hanno raccolto oltre 750.000 pagine di documentazione”. Più recentemente l’attenzione si è concentrata sugli attuali modelli Audi full-size con motori V6 TDI di terza generazione – A8, A7 Sportback, A6 e A6 Avant, il nuovo suv Q8 – e non sono risultate evidenze. ”Il centro della nostra attenzione è senza dubbio sui clienti Audi – ha sottolineato Abraham Schot, CEO ad interim e membro del board di Audi AG con responsabilità per le vendite e il marketing – Abbiamo compiuto notevoli progressi nell’indagine tecnica. Ora che il vasto lavoro dettagliato è stato fatto, i risultati sono sul tavolo. Questa era la nostra ambizione, perché avevamo destabilizzato e deluso molti dei nostri clienti durante la crisi del diesel”. Le ricerche ad ampio raggio hanno riguardato tutti i motori V6 e V8 TDI che Audi utilizza nei modelli di fascia media e full-size, l’equivalente di circa sei milioni di automobili rispetto agli standard Euro 5 ed Euro 6 costruiti dal 2008 e consegnati ai clienti in Europa e in altri mercati (ad eccezione degli Stati Uniti e del Canada). Gli esperti avevano già esaminato lo stato di tutti i propulsori ‘evo’ di seconda generazione e di terza generazione che sono stati messi in circolazione a partire dalla metà del 2014 come apparirà solo dall’introduzione del nuovo standard di emissione WLTP (World Harmonized Light Vehicles) dal prossimo 1 settembre 2018. Finora, la KBA aveva chiamato in causa Audi con sette avvisi per gli aggiornamenti software obbligatori in relazione alla crisi del diesel. Questi si applicano a un totale di circa 240.000 veicoli in tutto il mondo. Come concordato al vertice su questo tema che si è tenuto nell’agosto 2017, Audi offre un aggiornamento software volontario per 370.000 veicoli con motori V TDI in Germania per migliorare le emissioni in condizioni reali di traffico su strada. Il programma di retrofit è sempre gratuito per i clienti Audi e non avrà alcun effetto negativo sul consumo di carburante, sulle emissioni di CO2, sulla potenza del motore, sulla coppia massima o sulle emissioni acustiche, né sulla durata del motore e del sistema di post-trattamento dei gas di scarico. (ANSA)