Se siete fra i tantissimi italiani che circolano in Italia con targa italiana e schiumano di rabbia nel vedere auto con targa straniera sfrecciare davanti ad autovelox e affini, sappiate che sta arrivando la rivincita: ora l’Italia si sta attivando per andare a “prendere” i trasgressori (o, quantomeno, chi risulta intestatario del veicolo) anche a casa loro, all’estero. La cosa vale anche per i furbetti italiani che circolano con targa estera (eludendo non solo le multe, ma anche le tasse).
Non ci credete? Guardate questo comunicato stampa del Touring Club Svizzero (Tcs) comunicato-stampa-multe-in-italia. Vuol dire che oltrefrontiera stanno arrivando non poche notifiche. Tanto che ci sono soci del Tcs che si stanno rivolgendo al club per avere delucidazioni su una cosa così inusuale (resa possibile non da accordi internazionali, ma dalla possibilità per chiunque di mettersi sul web e scoprire gratuitamente – altro che le visure a pagamento italiane – a chi è intestata una targa, anche se le autorità svizzere precisano che i dati non possono essere elaborati o sfruttati a fini commerciali).
Oltre a informare, il Tcs può anche provare a “trattare” con le società di recupero crediti mobilitate da alcuni Comuni italiani. Già, perché in Italia le multe sono soprattutto un business e così le società italiane si segnalano per essere quelle che si fanno pagare il compenso più alto rispetto a quelle degli altri Paesi con cui gli svizzeri si trovano ad avere a che fare (anche le spese di accertamento e notifica per noi italiani, del resto, sono un bengodi, visto che non ci sono norme che pongano limiti o anche solo obblighi di trasparenza sui costi effettivamente sostenuti).
A completare l’immagine di venalità che ora il sistema italiano dei controlli stradali sta iniziando a costruirsi anche all’estero, c’è il fatto che questa ondata di notifiche viene in un periodo non casuale: gli incassi da multe stradali stanno aumentando sensibilmente, perché in Comuni sono a caccia di soldi (e mica perché invece dobbiamo stare dietro agli obiettivi di riduzione della mortalità stradale fissati dalla Ue).
Passata la prima ondata, probabilmente gli svizzeri guideranno da svizzeri anche in Italia. In modo da non prendere più quelle multe che erano riusciti a eludere per decenni. Ma resteranno con l’idea (fondata) che a noi interessano solo i loro soldi.