Diluvia sul diesel, oggi, in Lombardia. Sono successe due cose contemporaneamente:
- la Regione ha deliberato di aggiornare il Pria (Piano regionale di interventi per la qualità dell’aria), che risale al 2013 e non ha portato a grandi risultati, nonostante non siano stati anni di aumento del traffico, tra crisi, potenziamento dei mezzi pubblici e ingresso a pagamento in centro a Milano (Area C);
- si è saputo che la Commissione Ue dovrebbe formalizzare giovedì un parere motivato, cioè il primo passo di una procedura d’infrazione contro l’Italia, perché – come altri Paesi – non riesce a far rientrare nei limiti previsti la concentrazione di polveri sottili nell’aria.
L’aggiornamento del Pria dovrebbe bloccare il ricorso al Tar presentato a dicembre dalle associazioni Cittadini per l’Aria e Aipi. Iniziative simili sono state intraprese in altre parti d’Europa.
Il parere motivato della Commissione Ue, invece, aggiunge il fronte delle polveri sottili a quello del biossido d’azoto (NO2, quello del dieselgate), per le quali la procedura d’infrazione era partita il 15 febbraio e l’Italia è stato l’unico Paese tra quelli coinvolti (ci sono anche Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) che nei due mesi assegnati per replicare non lo ha fatto né è riuscita a ottenere una proroga.
Si può prevedere che, direttamente o indirettamente, le misure che si renderanno necessarie per attuare il Pria e cercare di adeguarsi prima o poi ai limiti europei andranno a colpire soprattutto il diesel: sul fronte NO2 i trasporti a gasolio sono la maggior fonte di inquinamento, sul fronte delle polveri sottili sono più importanti altre fonti ma non si vede perché si dovrebbe rinunciare a colpire l’auto, dopo 25 anni di blocchi del traffico, proprio ora che bisogna stringere ancora di più e ogni misura può aiutare a dimostrare alla Ue che si fa tutto il possibile.
Un antipasto è venuto già il 15 febbraio a Torino il giorno dell’inizio della procedura d’infrazione sull’NO2. Il resto verrà con l’inasprimento delle regole di omologazione e il conseguente aumento dei costi industriali dei modelli a gasolio.