Certo, ci sono i Piani neve, aggiornati regolarmente ogni anno. E, quando arrivano nevicate eccezionali come quelle di gennaio sul versante adriatico, si dice che la paralisi è dovuta al fatto che sono eventi, appunto, eccezionali. Ma dietro quest’affermazione sensata si possono celare verità meno accettabili. Come quella dei cantonieri della Provincia di Isernia, mandati a casa senza troppi complimenti perché mancano risorse. Ci si è dovuti arrangiare un po’ con i mezzi dell’Anas, un po’ con l’intervento di privati convenzionati con i Comuni, un po’…rinunciando a priori a tenere transitabili le strade. Come si è dovuto di fatto rinunciare anche alla banale manutenzione ordinaria. Con l’abolizione delle Province, abbiamo praticamente finito con l’abolire anche i servizi che spettava loro dare. Conclusione ingloriosa del federalismo stradale strombazzato e attuato dalla politica una quindicina di anni fa. Tanto che ora si sta restituendo all’Anas gran parte delle strade che Regioni e province si erano prese all’epoca.
Qui sotto, l’appello che i cantonieri di Isernia hanno inviato alla stampa.
Siamo il Comitato Operai Cantonieri Precari della Provincia di Isernia “Osvaldo Pallotta”, in memoria di un nostro collega che tanto si è battuto per difendere il nostro lavoro e che è recentemente scomparso.
Tutti hanno riconosciuto che per anni, noi, trentacinque operai part time, abbiamo svolto il servizio di manutenzione stradale, di sgombero neve e spargimento sale, in modo encomiabile, realizzando un buon livello di qualità e quantità del servizio, garantendo la sicurezza e la mobilità collettiva e delle persone; ci siamo dedicati con passione a questo lavoro, nonostante una paga da fame, part time e precaria, sopportando le intemperie più dure e ora veniamo sbattuti fuori dal lavoro senza ritegno.
Abbiamo impedito chiusure di strade e disagi anche durante la grande bufera del 2012, ed avremmo potuto fare di più con mezzi ancora più adeguati.
Dal marzo 2016, però, il Presidente della Provincia ha deciso improvvisamente di non rinnovarci più i contratti, lasciandoci senza lavoro con le famiglie da campare.
Tutti hanno riconosciuto che così facendo un patrimonio di professionalità veniva sciaguratamente disperso e il servizio così importante ed essenziale per la collettività veniva drasticamente indebolito. Non solo: senza tali rinnovi contrattuali, il parco mezzi provinciale rimane in gran parte inutilizzato con ulteriore danno al servizio all’erario.
Ed abbiamo subito visto le conseguenze di tale improvvida decisione a fronte del fallimento totale del piano neve, con strade chiuse e gravissimi disagi soprattutto per anziani e malati da trasportare che il nostro impiego avremmo potuto sicuramente evitare.
Un fatto gravissimo, tanto più a fronte delle notevoli carenze da tutti denunciate in tale importante servizio in occasione degli ultimi tragici eventi, che solo per un caso non si sono verificati anche nella nostra provincia.
Abbiamo perciò costituito il Comitato Operaio “Osvaldo Pallotta” che nella sua vertenza, pur prendendo atto dei tagli antisociali governativi dei servizi locali e dell’occupazione, aveva fornito tutte le soluzioni giuridiche e finanziarie al Presidente della Provincia, non solo per il rinnovo dei contratti nell’immediatezza, ma anche per creare una struttura ed un lavoro stabile per tale servizio essenziale.
Abbiamo avuto in ciò supporto di alcune associazioni locali (il sindacato CSA Molise, Associazione Antimafia “A. Caponnetto”, “Insieme per Isernia”, “Isernia Bene Comune” , il PCL Molise, il PRC di Isernia), ponendo in essere tutte le mobilitazioni possibili dal marzo 2016, sino a un sit in permanente sotto la sede provinciale.
Ma non c’è stato nulla da fare. Un muro di gomma e la totale sordità delle istituzioni locali, dal Presidente della Provincia al Prefetto negli inutili tavoli, a tutti quei sindaci e consiglieri comunali che hanno detto solo a parole di sostenerci, ai vertici sindacati locali (tranne il CSA Molise e si è in attesa della posizione della CGIL Molise).
La realtà denunciata dal nostro comitato di lotta qui in provincia di Isernia è anche di rilievo generale per le altre realtà italiane, come evidenziato nelle tragiche vicende abruzzesi, laziali e marchigiane e non solo: la nostra lotta per il sacrosanto diritto al lavoro vale ad impedire anche la tendenza allo smantellamento di tali servizi essenziali per la collettività, ed anzi per rafforzarli con una gestione pubblica riqualificata ed efficiente, in qualità, mezzi e personale qualificato.
Ci chiediamo e Vi chiediamo, come i recenti tragici accadimenti insegnano: quante tragedie si sarebbero potute evitare se i servizi di sgombero neve e manutenzione stradale fossero stati dotati di personale qualificato e mezzi sufficienti ?
Perché licenziare i cantonieri quanto c’è tanta esigenza della lor opera ? A cosa serve una Provincia se non svolge tali servizi fondamentali ?