Il contraltare del maltempo su Centro e Sud è l’alta pressione su buona parte della Pianura Padana. Conseguenza automatica: quest’anno Milano ha già sforato i limiti di concentrazione delle polveri sottili nell’aria per 13 giorni (di cui gli ultimi sette consecutivi) su 23. Dunque, torna la possibilità di blocchi del traffico e le polveri sottili si riprendono la scena, dopo averla persa le scorse settimane col Dieselgate, che riguarda gli ossidi di azoto (NOx). Il tutto mentre dagli Usa il neopresidente Donald Trump dice stop all'”ambientalismo fuori controllo”. Isteria della cronaca o preoccupazioni fondate?
Premesso che negli Usa hanno norme più severe (come dimostra il fatto che il Dieselgate è scoppiato ed è stato punito severamente solo lì), va detto che in effetti, secondo l’ultimo rapporto Ue sulla qualità dell’aria, a livello continentale preoccupano di più le polveri sottili. E storicamente le conseguenze degli ossidi di azoto sulla salute umana sono quasi sempre descritte in modo vago, anche perché si fanno sentire solo quando queste sostanze si combinano con gli idorcarburi. Addirittura, inizialmente (trent’anni fa) se ne parlava come una cosa lontana, in quanto causa scatenante delle piogge acide che stavano compromettendo le foreste del Nord Europa. Ma ora gli studi scientifici hanno fatto grandi passi avanti e sono arrivati a dimostrare che non è solo un problema di danni all’apparato respiratorio: ci può andare di mezzo anche il cervello dei bambini che abitano o vanno a scuola nelle strade dove c’è più traffico.
Se ne parlerà giovedì 26 gennaio all’Umanitaria di Milano, con alcuni degli scienziati che hanno fatto questi studi.