Mentre impazzano le polemiche sulla taroccabilità voto degli italiani all’estero per il referendum, eccovi due storie minori di cui non parla nessuno. La prima è quella dei vigili urbani mossisi da tutta Italia per aiutare i colleghi delle zone terremotate di Lazio e Marche e Umbria. La seconda è dei testimoni di giustizia, gente che ha avuto il coraggio di testimoniare contro la criminalità organizzata e ora rischia la vita, per cui è costretta a vivere sotto protezione e (almeno in teoria) con falso nome. Storie di gente che qualche merito ce l’ha, dunque. Eppure, proprio per “colpa” di questo merito, per loro votare domenica sarà difficile, se non addirittura pericoloso.
Infatti, i vigili saranno costretti a tornare a casa: contrariamente a quanto le norme consentono a forze dell’ordine e militari, loro non possono votare in seggi diversi da quello di residenza. “Dopo averci tolto la causa di servizio ora lo Stato Italiano ci nega anche il diritto al voto. Siamo sempre più esposti ai rischi, ed è notizia di pochi giorni fa che la Ragioneria dello Stato ci ha negato pochi spiccioli per darci qualche tutela. È avvilente continuare a lavorare in questo modo. Chiediamo a Renzi di chiarire una volta per tutte il nostro ruolo, a costo di sparire come ha fatto con la Forestale, perché fare i Poliziotti di serie b non ci interessa più!”, dice Fabrizio Caiazza, coordinatore Polizia locale della Uil-Fpl di Milano e Lombardia.
Quanto ai testimoni di giustizia, dopo aver tribolato per farsi ammettere al programma di protezione, devono vivere in località segrete, ovviamente ben distanti da quelle di origine, dove si sono fatti fior di nemici. Eppure in più di un caso è proprio in queste ultime che devono votare. Li porteranno con la scorta, la stessa con cui si presentano in tribunale a confermare le loro accuse? Macché: non ci sono soldi (e sulla loro gestione pare che qualcuno stia pure indagando) né uomini. Così, signori testimoni che vi siete sacrificati per far vincere lo Stato, se proprio avete voglia di esercitare il diritto al voto, dovete mettervi in viaggio da soli. Anche per migliaia di chilometri, tra andata e ritorno. A vostre spese e a vostro rischio.
Buona fortuna!