Che voglia avranno di dannarsi sul lavoro quei vigili di Roma ai quali si è rotta anche la macchina fotografica di servizio e ora, se devono fare i rilievi sul luogo di un incidente, sono costretti a scattare le immagini col cellulare personale? Si andranno ad aggiungere alla schiera di vigili svogliati che vediamo ogni giorno un po’ in tutta Italia. Ma attenzione: ci sono anche vigili che di voglia ne hanno tanta e gliela fanno passare: da due anni, per volere del governo Monti, il loro status è praticamente equiparato a quello degli impiegati comunali, come ieri è tornato a denunciare il portale www.poliziamunicipale.it. Dunque, se si feriscono o si fanno male a qualcuno mentre svolgono quell’attività di polizia che vorremmo facessero, hanno ben poca copertura giuridica.
Per non parlare della questione ormai incancrenita sulla possibilità o meno di avere e usare armi da fuoco.
Tutto questo non toglie che – sarà per scrupolo personale, sarà perché ci sono ancora capi in grado di motivare i loro sottoposti – a qualcuno la voglia di lavorare sia rimasta. Per fare solo un esempio recente, a Verona la conoscenza capillare del territorio ha indotto un equipaggio a sospettare per un lucchetto di cancello lasciato aperto in un capannone. In questo modo si è potuto scoprire un bus appena rubato, con tutto il suo carico di bagagli di turisti stranieri. Ma, se all’interno del capannone ci fossero stati ancora i ladri o addirittura dei rapinatori che si stavano spartendo un bottino ingente, che cosa sarebbe potuto accadere?