Gli incentivi auto partiti l’altro ieri sono già finiti: non ci sono più soldi. Un successo travolgente? No: c’erano poche risorse a disposizione. Certo, erano sempre maggiori rispetto all’anno scorso, ma le dotazioni restano magrissime. Tanto che i concessionari se ne sono sempre lamentati, le case automobilistiche se ne sono sostanzialmente disinteressate e i tre governi che li hanno lanciati dal 2012 preferiscono dire che sono solo esperimenti per saggiare il potenziale di mercato dei veicoli più ecologici.
Per la precisione, gli incentivi esauriti oggi sono quella trentina di milioni che era accessibile anche ai privati cittadini. Ne restano circa altrettanti, riservati a imprese, artigiani e professionisti. Quelli non finiranno mai: ne ha diritto solo chi ha da rottamare un veicolo che ha almeno 10 anni, caso raro nel mondo produttivo. Era un altro paletto messo nel 2012 in funzione della scarsità di fondi. Un paletto tanto rigido da essere insuperabile. E la redistribuzione dei fondi decisa per quest’anno dal ministero dello Sviluppo economico è solo un pannicello caldo: i vincoli previsti dalla legge, ovviamente, non sono derogabili da un decreto ministeriale, com’è il provvedimento che ripartisce le risorse.