Chissà se davvero riusciranno a mantenere l'impegno di installare presto otto postazioni autovelox sulla disastrata statale 268, quella che dovrebbe servire per salvare centinaia di migliaia di persone dall'eruzione del Vesuvio e invece miete vittime praticamente ogni settimana. Colpa dell'imprudenza, che non perdona su una strada che peggio non avrebbero potuto farla nemmeno se si fossero messi d'impegno.
Se si riusciranno a montare le prime quattro postazioni autovelox (con apparecchi fissi e mobili, dicevano sibillinamente e cronache il 16 aprile) a metà maggio e le altre quattro entro metà giugno, sarà la prima volta che si riesce a fare qualcosa di serio dopo tanto tempo. I lavori per mettere in sicurezza la strada sono fermi dopo il fallimento dell'impresa che aveva l'appalto, le polemiche politiche divampano (temo quasi solo per ragioni di bottega che nelle cronache locali restano oscure) e il presidente della Regione Campania è andato dal sottosegretario all' Infrastrutture (il campano Umberto Del Basso de Caro) col cappello in mano.
Nel frattempo sulla 268 si continua a morire. Anche in questi giorni.