Nascosta tra le pieghe dell'ultima bozza di Dm sui controlli autovelox, c'è una modifica "pesante" all'attuale direttiva Maroni: tra le attività affidabili ai privati, resta lo sviluppo dei fotogrammi scattati dagli apparecchi di rilevazione e diventa più "libera" perché non ci dovrebbe essere più l'obbligo che vi presenzi un agente. In sostanza – se la bozza entrerà in vigore così com'è adesso – l'agente potrà limitarsi a consegnare le pellicole o i cd e ritirare le stampe delle immagini da essi ricavate.
Scandalo? Onestamente, non dovrebbe cambiare granché: oggi è vero che per i privati è possibile taroccare tutto, ma nel caso che ha fatto più rumore di tutti si è visto che le uniche manomissioni sono state fatte su indicazione dei vigili.
Questo ci porta a bomba sul comportamento degli agenti. In italia regna l'incertezza del diritto, ma nessuno ha mai messo in discussione il loro obbligo di validare tutti i fotogrammi prima di dare l'ok alla notifica del verbale. Eppure continuano ad arrivare notizie (l'ultima è la lamentela di un lettore sulle pagine milanesi di Quattroruote di questo mese, ma in passato ci sono stati casi ancora più clamorosi) di cittadini cui arrivano verbali relativi alla loro targa per vetture di modello diverso da quello da loro posseduto. Dunque, che cosa controllano davvero i controllori?