Gratta e sosta senza multa se lo si lascia scadere. Ma i Comuni non staranno a guardare

Dunque, è tutto vero. Chi parcheggia nelle strisce blu e ci rimane anche dopo che il ticket gli è scaduto non rischia alcuna multa: gli si potrà solo chiedere di integrare il pagamento e di pagare le spese di recupero crediti. Lo ha chiarito ieri il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo a un’interrogazione parlamentare.
Anche prima il ministero riteneva che il Codice della strada avesse un buco, punendo chi non paga affatto e non stabilendo espressamente sanzioni per chi invece paga per un periodo inferiore a quello effettivo di sosta. Ma molti Comuni hanno continuato a multare, sulla base di un precedente parere di un altro ministero, quello dell’Interno. Nell’incertezza, i ricorsi sono stati migliaia. Molti accolti dai giudici di pace, uno bocciato dalla Cassazione.
Ieri il sottosegretario ha dichiarato che i due ministeri hanno concordato di applicare la linea morbida già nel 2007, ma tutto finora era rimasto opaco: i pareri ministeriali non sono pubblici e filtrano solo informalmente.
Ora i Comuni hanno due strade: continuare a multare sperando di avere ragione dai giudici o scrivere regolamenti con cui fissano proprie penalità per i trasgressori, da incassare non come multe ma come i crediti dei normali cittadini. Insomma, prepariamoci a entrare nella giungla. Per questo, poliziamunicipale.it chiede chiarezza con una modifica al Codice della strada, per evitare che i vigili restino incastrati fra la volontà dei sindaci e le sentenze dei giudici.
 
Una cosa comunque è certa: i Comuni hanno gradito poco e qualcuno lo ha pure dichiarato ufficialmente. D'altra parte, agli incassi non è facile rinunciare. Dunque, chi pensa di poter evitare le multe è bene che non ci conti troppo.
  • flori2 |

    Marcia indietro, la multa ci sara. Che buffoni.
    [risponde Maurizio Caprino] No, no: il comunicato di ieri sera non sposta le cose di un millimetro. Solo che, essendo scritto (credo intenzionalmente) in burocratese imbalsamato, le persone normali lo interpretano male.

  • flori2 |

    Da ora in poi pagherò sempre il minimo e starò quanto voglio. Al massimo rischio di pagare la differenza…se passa il vigile.
    Che pasticcio all’italiana

  • Maurizio Caprino |

    Io non credo che questo problema si ponga: i poteri di accertamento degli ausiliari restano immutati, la “privatizzazione” vale solo per l’aspetto delle procedure d’incasso.

  • Luigi |

    Non ho mai capito perchè si debbano pagare dei parcheggi finanziati dalle tasse dei cittadini. I parcheggi, tranne quelli privati, dovrebbero essere gratis!

  • m.p. |

    Se mi posso permettere (anche senza pubblicare questo commento), mi pare che l’assimilazione al pagamento dei mancati pedaggi sia leggermente diversa, anche se si potrebbe lavorare su questa ipotesi trovando una adeguata soluzione.
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    Diversamente dai pedaggi autostradali (nei quali processualmente ho ragione di supporre che ASPI o il gestore debba provare soltanto il passaggio ai varchi, cosa facilmente riscontrabile dalle immagini), per la sosta il fattore “tempo” diventa fondamentale per provare la durata della sosta e quindi per la determinazione del corrispettivo.
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    E se caliamo la fattispecie nell’alveo di un normale rapporto contrattuale e non più all’interno del C.d.S. ho forti perpelssità che il verbale possa fare prova a querela di falso su tale circostanza, proprio perchè l’amministrazione interverrebbe con poteri analoghi a quelli del privato.
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    My two cents, ovviamente.

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