I finti autovelox sono illegali, secondo il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Il ministro lo ha dichiarato sul suo blog citando ben nove pareri contrari già resi dal suo ministero. Sono risposte date a Comuni che chiedevano se fosse lecito piazzare sui bordi delle strade quei box di plastica colorati vivacemente che possono ospitare un autovelox ma di fatto restano quasi sempre vuoti. In realtà il ministro smentisce il suo ministero: quei nove pareri si limitano a dire che i box non sono previsti dal Codice della strada e che per questo non esistono particolari prescrizioni.
Occorre solo usare la comune diligenza, in modo che nessuno si faccia male urtando i box. Che infatti sono di plastica cedevole. In alcune risposte a lettori del suo blog, Lupi precisa che però la base è di cemento e questo potrebbe causare pericolo soprattutto ai motociclisti. Sarebbe bello se il ministro si fosse preoccupato con lo stesso zelo delle condizioni dei guard-rail in autostrada, di fronte ai 40 morti (veri, non potenziali) precipitati dal viadotto autostradale Acqualonga lo scorso luglio, probabilmente per colpa di una barriera che non ha tenuto come avrebbe dovuto (e anche di un ministero che non controlla come sarebbe opportuno).
In ogni caso, è possibile che tutto sia nato per il clamore sollevato dalle Iene: la trasmissione tv ha affrontato l’argomento, riprendendo una violenta campagna di stampa nata in provincia di Alessandria.
Il vero divieto, stabilito per legge, è di effettuare controlli automatici di velocità nei centri urbani (salvo sui viali di scorrimento). Quindi, un autovelox in quei box si può mettere solo per il tempo in cui si riesce a farlo presidiare da un vigile.
Ma Lupi di tutto questo non si è curato e dichiara di aver fatto mandare al suo capo di gabinetto una nota all'Anci che contraddice i pareri dati dagli stessi uffici ministeriali. Ora tra sindaci, assessori e comandanti di polizia locale c'è un ulteriore motivo di confusione, che si aggiunge al polverone appena sollevato sulle multe per i pagamenti insufficienti sulle strisce blu. Arrivano in queste ore altre richieste di chiarezza. Riusciremo mai ad averle, da un ministero in cui una stanza non sa che cosa succede nell'altra?