In Italia nel 2012, su 100 veicoli assicurati, 5,62 hanno causato un incidente denunciato alle assicurazioni. Tecnicamente questo numero si chiama "frequenza sinistri", si esprime in percentuale e, complice la crisi, è sceso a livelli quasi paragonabili a quelli dei Paesi europei più avanzati (nel 2000 era al 9,82%, per cui da allora è calato del 41%). Ma ci sono ancora sacche dove la frequenza è a livelli incredibili. Il pensiero corre istintivamente alla Campania, ma il problema non è solo territoriale: lo sapevate, per esempio, che la frequenza per i mezzi pesanti è parecchio alta?
Prendiamo il gruppo Federtrasporti, i cui camion consorziati hanno chiuso il 2013 al 33% di frequenza. Molto meglio del 72,8% del 2002, ma pur sempre tanto. Così Federtrasporti ha accettato l'offerta della Fondazione Ania di installare sul 40% della sua enorme flotta (2mila veicoli su 5mila) una di quelle telecamere con Gps che tengono in memoria le immagini riprese nei secondi a cavallo di un incidente (Download Telecamere Ooadscan Fondazione Ania e Federtrasporti).
Funzionano piuttosto bene, come ha documentato il collega Cosimo Murianni questo mese su Quattroruote. E finora sta funzionando anche il test: le telecamere sono state montate già da mesi su diversi mezzi di Federtrasporti e finora nessuno ha avuto un incidente. Prima aveva funzionato anche la sperimentazione fatta dall'Ania sui bus urbani (più soggetti al rischio di frodi, per colpa di qualche autista che si presta a fingere di aver urtato qualcuno, ma di qualche passeggero che simula di essersi fatto male magari solo per una frenata brusca, in fondo viaggiando in piedi è anche credibile).
Frodi a parte, la telecamera documenta gli incidenti e quindi è anche un bello stimolo per gli autisti a comportarsi bene. Vedremo che diffusione avrà in futuro. Certamente essa dipenderà dagli incentivi che le assicurazioni saranno in grado di offrire.