Strisce blu – Niente multa se il gratta e sosta è scaduto. Ma c’è chi le multe le fa lo stesso

Che cosa c'è di tanto clamoroso da meritare la prima pagina del Corriere della Sera e, di conseguenza, una grande eco sugli altri media? Ieri il quotidiano più blasonato d'Italia ha ripreso un parere ministeriale di quattro anni fa secondo cui chi lascia scadere il "gratta e sosta" non può essere punito in base al Codice della strada: il Comune deve al limite chiedergli un'integrazione del pagamento, maggiorata di eventuali penalità da determinare con regolamenti comunali (Download Parere prot. 25783 del 22 marzo2010). Onestamente, il parere ministeriale non è rivoluzionario: la formulazione del Codice lascia poco spazio ad alternative. Tanto che lo stesso ministero ha ripetuto il concetto in almeno un altro parere successivo, in cui rispondeva a una domanda analoga (Download Parere 3615). E allora che cosa c'è di così clamoroso?

Azzardo una risposta: il fatto che ci siano corpi di polizia locale che continuano a comminare multe e a non suggerire agli assessori di istituire le penalità che potrebbero in qualche modo sostituirle. Nessuno sa quanti siano.

Di certo sono aiutati dal fatto che al ministero hanno solo rilasciato pareri in risposta a quesiti specifici, senza trasfonderli in una circolare che sarebbe stata indirizzata a tutti gli organi di polizia.Probabilmente al ministero non hanno ritenuto che fosse necessaria una circolare: il Codice parla già chiaro.

Ma non abbastanza, come dimostra la realtà. Una realtà in cui il cittadino scaltro e/o assistito da un avvocato che sa il fatto suo può fare ricorso e vincere. Mentre gli altri pagano le multe.

  • mario modcia |

    1) quello del 2010 è un parere in rispopsta ad un quesito;
    2) il MinTrasp non è organo deputato a coordinare i servizi di polizia stradale, a tale scopo l’art. 11/3° cds ci dice che è il MinInterno;
    3) il Mininterno ha dato risposta ad un quesito sull’argomento, così come allego, nel 2003, quindi io riterrei più “vincolante” il parere del MinInterno che del MinTrasp;
    4) anche la Cassazione Civile, con sentenza n° 23543/2009, sembra indicare che l’applicazione del cds è possibile anche in caso di aree di sosta gestite da privati concesisonari dei parcometri.
    5) se non bastasse si legga a sentenza della Corte dei Conti Lazio n° 888 del 19/9/2012 che condanna un comune per avare proceduto al recupero somme evase senza applicare le norme del c.d.s.
    I comandi non sono stupidi ma seguono le norme e le direttive da chi ha titolo per emetterle e le sentenze sono più che chiare: il MinTrasp è il solo a sostenere una posizione diversa.
    E non è vero che è il MinTrasp ha competenze specifiche sula materia: ha competenze nell’omologazione degli apparati ma non per dare direttive sull’applicazione del cds.
    E poi La Cassazione e la Corte dei Conti pesano molto: nella gerarchia delle dì fonti un parare non supera la Cassazione e la Corte Dei Conti che.. fa i conti in tasca ai comuni..
    A me non costerebbe nulla creare un regolamento specifico ma perché gravare di una incombenza amministrativa un Ente quando più voci ci dicono che non è necessario? Solo perché un Dirigente di Ministero è contrario?
    Averi bisogno di qualcosa di più..
    Cordialmente
    Il responsabile della polizia locale di Mandello del Lario (LC)
    Commissario Mario Modica
    [risponde Maurizio Caprino] Non è solo un dirigente ministeriale ad essere contrario. E non solo perché il dirigente in questione si parla con i colleghi dell’Interno e ha reso i suoi pareri in epoca successiva alla nota dell’Interno: c’è il fatto che ogni giorni negli uffici del giudice di pace viene fatta una “strage silenziosa” di verbali, da parte proprio di magistrati e per la gioia di avvocati che in questo si sono specializzati. Il tutto mentre il Codice della strada è stato modificato quasi cento volte in un ventennio, ma mai trovando il tempo per tappare il buco causato dall’approssimativa riscrittura della norma.

  • magodioz |

    ieri il TGR del Veneto ha ripreso la notizia con intervista al Comandante dei Vigili di Venezia il quale ha affermato che il parere non conta e che il Ministero dell’Interno ha disposto di multare. Potete vedere il servizio sul sito dell Rai. Se potete chiarite la questione con un successivo articolo perchè la cosa è molto interessante. quali reati compie la p.a. che continua a multare? abuso di atti d’ufficio? falso ideologico? possono essere denunciati?
    [risponde Maurizio Caprino] E’ vero che esiste il parere contrario del ministero dell’Interno, ma vale di più quello del ministero delle Infrastrutture, che ha competenza specifica sulla materia dei dispositivi di controllo della sosta e ha ribadito più volte – anche di recente – il suo indirizzo. A mio giudizio, sarebbe possibile arrivare a conclusioni diverse solo se venisse approvata dal Parlamento una disposizione legislativa di interpretazione autentica, come accadde nel 2000 per la vicenda delle competenze degli ausiliari della sosta.

  • Lorena |

    Secondo me è giusto pagare solo la differenza, io di solito metto sempre di più del tempo che presumo serva però a volte per qualche contrattempo si può eccedere e non è corretto pagare la multa come se uno non avesse pagato affatto.
    *
    Mi è successo a Tolfa dove i parcometri erano tutti fuori uso, ho chiesto ai vigili come potevo fare e mi hanno detto “non si preoccupi non la multiamo, perchè non c’è modo di pagare dato che le macchinette sono fuori uso ed i tabaccai (da cui ero già stata) non vendono i ticket.

  • Luigi |

    In altre parole tutte le multe pregresse potrebbero essere impugnate, o mi sbaglio? Inoltre i cosiddetti ausiliari del traffico non possono più fare nulla. Come ci si deve comportare da oggi in poi? grazie
    [risponde Maurizio Caprino] No: si può impugnare solo quello che si è ancora in tempo per impugnare, quindi ciò che è stato notificato fino a 30 o 60 giorni fa, secondo che ci si rivolga al giudice di pace o al prefetto.
    I poteri degli ausiliari del traffico sono stati chiariti già da anni, da un’interpretazione autentica fatta per legge e da una sentenza delle Sezioni unite della Cassazione (5621 del 3 febbraio 2009): possono sanzionare, oltre a chi non paga, anche chi parcheggia fuori dalle strisce, ma solo se la sua posizione intralcia chi sta dentro le strisce. Quindi chi posteggia fuori e non dà fastidio a chi è dentro (per esempio, se si mette sull’incrocio) può essere multato solo dalle forze dell’ordine.

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