Tra le pieghe del decreto legge Destinazione Italia avviato alla conversione in legge dopo aver perso il pacchetto Rc auto che rischiava di farlo naufragare, c'è anche una novità positiva: la possibilità di avere – come in tanti altri posti al mondo – i risciò che portano in giro i turisti. Vi sembrerà strano, ma in Italia non si può fare: tecnicamente, questo è un servizio di noleggio con conducente, quindi è regolato dall'articolo 85 del Codice della strada, che lo consente solo con mezzi a motore. Un emendamento al Dl Destinazione Italia, che sembra destinato a sopravvivere fino alla conversione in legge, lo consente anche per i velocipedi (leggi "biciclette").
Non so se finora l'articolo 85 sia stato restrittivo perché i tecnici che lo scrissero oltre 20 anni fa non immaginavano che si sarebbero potuti utilizzare anche i risciò oppure perché avevano voluto vietarli, dato che il traffico e le condizioni delle nostre strade (leggi "buche") lo sconsigliano. So però che quest'ultimo problema è reale. Lo stesso che rende inutilizzabile una bella invenzione come il Segway, per la quale è stato tentato un blitz parlamentare a fine anno scorso, nel dibattito sull'ultima legge di stabilità.
Per questo, sarà il caso che il "noleggio di velocipedi con conducente" venga poi disciplinato adeguatamente dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. Per esempio, prevedendo che si possa svolgere solo in zone a traffico limitato o comunque con vincoli al transito normale. In fondo, già molti centri storici (dove ha senso far girare i turisti) hanno queste caratteristiche.
Così tutti potranno godersi le bellezze delle nostre città con un mezzo ecologico e a misura d'uomo. Non basta: ci sono già progetti per far condurre questi risciò anche a categorie svantaggiate da inserire nella società, come gli ex-detenuti. Si sta cercando di farcela a Milano, per Expo 2015. Auguri.