La notte del giorno festivo. Le vittime giovani. L'uscita di strada. Nell'incidente della notte di Natale a Rosolina (Rovigo), costato la vita a due ragazzi, ci sono tutti i soliti ingredienti per dare fiato alle solite trombe (o tromboni?) che entrano in azione per le stragi del sabato sera, che danno la colpa esclusivamente alla "gioventù bruciata". Può essere che effettivamente l'incidente di Rosolina sia nato solo da un errore di guida causato da irruenza giovanile. Ma il punto è che l'auto su cui viaggiavano le vittime, una Golf, è finita in un laghetto. Perché a bordo strada non c'era alcuna protezione o, se c'era, non è riuscita a parare l'urto di una vettura media?
Certo, può essere che la velocità fosse stratosferica. Ma in zona abbondano specchi d'acqua, canali, fiumi eccetera e ancora non ci si pone con la dovuta serietà il problema di proteggere adeguatamente i bordi delle strade che li lambiscono. Lo denuncia il Comitato sicurezza stradale Fernando Paglierini ( Download Denuncia Comitato Paglierini), che da tempo tiene la contabilità del morti annegati in zona ( Download INCIDENTI anno 2013 _ ROVIGO). Se ne deduce che non sono tutti giovani scapestrati, ma anche "gente dabbene", che magari si distrae col cellulare o ha un malore o ancora ha un guasto al veicolo. Infatti, la foto qui sotto si riferisce a un incidente costato la vita a una 75enne, finita in un fossato senza protezioni.
Il problema prende dimensioni terribili in una zona "acquosa" come il Polesine. Ma si pone in tutta Italia, come dimostra l'incidente di novembre scorso a Pompei.