Uno dei soliti scandaletti? Può darsi che sia solo questo l'arresto di due giudici di pace che a Roma vendevano sentenze a chiunque gliele pagasse (compresi tassisti abusivi e guidatori che volevano farsi togliere la sospensione della patente). Ma io ricordo di aver passato i giorni del famigerato G8 di Genova del 2001 in giro per l'Italia a raccogliere casi di sentenze a dir poco magnanime e fantasiose, tanto che ne trassi un corposo articolo su "Quattroruote". L'anno dopo la Polizia stradale organizzò un "convegno chiarificatore" con la categoria e successivamente fece arrivare al Csm varie segnalazioni su giudici di pace dal comportamento discutibile, anche se poi ufficialmente non se ne seppe più nulla.
Non basta: c'è pure il filone della Rc auto. Nei convegni che ho moderato di recente ho sentito moltiplicarsi le consuete denunce su giudici di pace che la mattina scrivono sentenze in una città a favore di avvocati con cui il pomeriggio si ritrovano a parti invertite in un'altra città. Di qui molti incidenti che si chiudono con risarcimenti spropositati o con la ragione riconosciuta anche al guidatore che ha torto.
Non sarebbe ora di prendere qualche iniziativa sistematica, invece di affidarsi alle sole indagini su casi isolati? In fondo, molto del pacchetto Rc auto contenuto nel Dl Destinazione Italia è basato sulla lotta alle frodi o comunque ai risarcimenti spropositati o ingiustificati. Non poche pratiche passano dalle aule di giustizia: gli incidenti stradali sono la prima fonte di contenzioso civile, in Italia. Fare riforme senza intervenire sui giudici non sembra una buona idea.