Ieri mattina un altro bus è finito fuori da un'autostrada. Il classico colpo di sonno che all'alba prende gli autisti dopo una notte di guida anestetizzata da limitatori di velocità (per i mezzi pesanti, per quelli leggeri c'è il Tutor) e "battezzata definitivamente" da quel rettilineo di 200 chilometri che è la A14 nel tratto pugliese fino a Bari (dov'è avvenuto l'incidente). Ma è finita bene, con pochi feriti lievi. Sapete perché?
Perché il guard-rail ha fatto il suo dovere e sul lato della strada non c'era un dirupo, ma la piatta campagna pugliese punteggiata di ulivi.
Il dovere del guard-rail, in un caso del genere, è limitato: visto che era la "cuspide" di uno svincolo e che quindi il mezzo pesante lo ha colpito frontalmente e che non c'era un dirupo, non gli si chiedeva certo di mantenere il mezzo in strada a tutti i costi (rischiando peraltro di rimbalzare addosso a un altro mezzo che passasse di lì in quel momento). Più semplicemente, c'era da far perdere velocità al veicolo il più possibile, in modo da minimizzare i rischi di un eventuale impatto con gli ulivi e di un ribaltamento nella corsa sul terreno della campagna.
Ovviamente tutto questo accade quando il montaggio è come dovrebbe essere. Così è stato nel caso di Bari, tanto che tutto si è risolto al meglio, nonostante quel tipo di attenuatore d'urto per cuspidi abbia avuto problemi di qualità dei materiali.