Metti in evidenza un prezzo molto basso, aggiungici una frase commerciale che acchiappa anche se non ha nulla a che fare con quel prezzo e il gioco è fatto: avrai creato interesse tra i consumatori. Lo fanno praticamente tutti. Negli ultimi giorni lo ha fatto anche la Chevrolet per spingere la sua neonata Trax (gemella della Opel Mokka, anche se quest'ultima ha qualche tratto estetico più modaiolo).
L'hanno pubblicizzata a 16.800 euro e col cambio automatico gratis. In realtà il prezzo (stracciato per essere di un crossover o suv compatto, cioè di un'auto che oggi piace a moltissimi, probabilmente a troppi in rapporto ai suoi reali pregi, considerando la diminuzione alla visibilità altrui, al comportamento in curva e al risparmio energetico che provoca con la sua altezza) si riferisce al solo allestimento 1.6 LS. Cioè alla più povera tra le versioni a benzina. Tanto povera che non potete nemmeno chiedere il cambio automatico.
Se volete questo cambio, dovete invece abbinarlo al motore che probabilmente piace di più agli italiani (anche se ormai è di concezione vecchiotta): il 1.7 turbodiesel. E i prezzi crescono di conseguenza: 18.500 euro per la versione base, 20.200 per quella più accessoriata. Con qualche optional, arriviamo tranquillamente a quota 22.000.
Sarà ancora un'offerta conveniente?
Ps: a proposito di convenienza, l'altra moda pubblicitaria del momento nel mondo dell'auto è quella che parla della libertà di scelta da parte del cliente, che a un certo punto può decidere se tenersi la vettura, restituirla o sostituirla con un'altra della stessa marca. Messaggi di questo tipo, a differenza di quelli sugli sconti, sono evidentemente rivolti a chi i soldi che li ha ancora e ha ancora voglia di spenderli. Ma dietro c'è comunque un'offerta finanziaria e questo è uno dei punti nei quali può cascare l'asino della convenienza.