Vi piace il restyling della Giulietta, che sbarca nelle prossime ore nelle vetrine dei concessionari. A me no. L’estetica non c’entra: la macchina non l’ho vista. Però ho visto i listini ed è chiaro che dietro le nuove dotazioni che l’Alfa giustamente reclamizza si nascondono begli svantaggi per il clienti.
Prendete il nuovo sistema multimediale Uconnect, evoluzione dell’intelligente ma oggi un po’ superato Blue&Me. Se volete integrarlo con un navigatore, ora avete una sola possibilità: tirare fuori 1.260 euro per il Radionav fisso. Un netto passo indietro rispetto all’intelligente alternativa offerta prima del restyling: la predisposizione per il Tomtom Live, cioè il “buco” sulla plancia in cui si piazza la staffa che alimenta e tiene ferno il navigatore portatile. Il “buco” era offerto a 60 euro. Aggiungetene 350 per il Tomtom e una trentina per la staffa: arriviamo a 450 euro scarsi, cioè circa un terzo rispetto al Radionav, che offre prestazioni sostanzialmente pari (solo lo schermo è più grande, ma anche meno visibile (sta più in basso).
Così oggi se – giustamente – volete evitare il salasso del Radionav, dovete ripescare il vostro vecchio navigatore con tanto di ventosa e cavi volanti. Tutto pericoloso e scomodo. Oppure dovete promuovere sul campo smartphone e tablet, usandone l’applicazione per la navigazione.
Infastidisce vedere che la Fiat ha fatto retromarcia rispetto al pionierismo che l’aveva portata ad essere tra le prime a proporre il navigatore portatile (e quindi utilizzabile su più auto) ma integrato (e quindi senza ventose e cavetti volanti). Il meglio della versatilità, al minor prezzo possibile. Peraltro, l’Uconnect c’è pure sulla 500L, ma ha mantenuto la precedente opzione Tomtom integrato. Insomma, se scendete da una Giulietta prima serie e volete portarvi il Tomtom Live, potete farlo solo sulle varie Fiat o sulla Lancia Y. Peccato.
La Giulietta è stata progettata per dare piacere di guida e lo mostra orgogliosamente nei suoi nuovi spot pubblicitari. E il massimo lo dà con l’assetto sportivo, che peraltro non ha nemmeno la solita controindicazione di rendere l’auto meno confortevole sullo sconnesso. Prima, per avere l’assetto sportivo, ve la cavavate con 400 euro, più altri 400 per i cerchi da 17 pollici. Oggi, se lo volete sulla Distinctive (probabilmente la versione più diffusa) vi fanno ingollare 2.000 euro di optional imposti. Pack Sportiva, che comprende anche i cerchi da 18 pollici (e con quelli non potete usare le catene da neve). Vi salvate solo ordinando la più costosa Exclusive, che “si accontenta” di imporre il Pack Sport, di valore pari alla vecchia somma assetto+cerchi da 17 ma che racchiude pure i cristalli posteriori oscurati (i quali non sono ideali per la visibilità in certe condizioni). In ogni caso, con entrambi i pack vi rifilano anche la pedaliera sportiva rivestita di alluminio; nonostante gli inserti in gomma, Quattroruote la trovò scivolosa (quindi pericolosa) in certe condizioni (soprattutto se si hanno suole non asciutte).
Va comunque riconosciuto che adesso le più potenti tra le versioni “comuni” (le due diesel 2.0 e la Multiair benzina da 170 CV) hanno già di serie le gomme 225 da 17 pollici: prima avevano le 205 da 16 pollici, che non hanno abbastanza aderenza per supportare una frenatona o una curva fatte ai limiti di quello che le prestazioni dei motori permettono (e che non pochi guidatori impegnano senza capire che cosa significa, qual è il capitale di aderenza che hanno realmente a disposizione). A proposito di frenatone, ora si possono chiedere come optional anche i freni maggiorati, prima riservati alla sola Quadrifoglio Verde (che li aveva di serie, ma non è certo la versione che tutti pensano di comprare).
Prima che mi saltiate addosso dicendo che critico il prodotto italiano, un plauso al fatto che la Giulietta per una volta anticipa un futuro obbligo nelle dotazioni di sicurezza: quello di avere il Tpms (misuratore di pressione gomme, anche in marcia) di serie su tutta la gamma. Ma non è del tipo che misura effettivamente la pressione (più affidabile e completo, visto che segnala sul display di bordo i bar di ogni singola ruota): si limita a desumerla dal numero di giri che compiono le ruote. Dunque, è un sistema più economico (comke quelli di molte Bmw), che prende abbagli in non pochi casi. E infatti il libretto di uso e manutenzione dice di stare attenti quando:
– la vettura è carica in modo asimmetrico su di un lato;
– si traina un rimorchio
– un pneumatico è danneggiato oppure usurato;
– si usano il ruotino di scorta o le catene da neve;
– i pneumatici sono diversi per assale (capita soprattutto a chi ha un’auto a noleggio a lungo termine)
Infine, un benvenuto ai sensori di parcheggio anteriori (prima si potevano avere solo i posteriori): in troppi finora avevano graffiato quei due spuntoni (analoghi a quelli delle Audi, peraltro) che partono dallo spoiler e in parcheggio vanno sempre a sfiorare marciapiedi e cordoli. Un tributo pagato al design.